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Cronaca
12.01.2025 - 14:37
La chiusura decisa da Poste Italiane degli uffici postali in Veneto sta generando un disagio sempre più grave, in particolare tra gli anziani. I tagli, ormai quotidiani, stanno privando i cittadini di servizi fondamentali e li costringono a percorrere chilometri per raggiungere sedi ancora operative, spesso difficilmente accessibili per chi ha difficoltà motorie o non dispone di mezzi di trasporto.
A Trivignano, Marghera e Sant’Elena la situazione è diventata insostenibile, spingendo un fronte unito composto da comitati, gruppi, movimenti e centinaia di abitanti a scendere in piazza. I manifestanti hanno evidenziato come la chiusura degli uffici postali non rappresenti solo una perdita di servizi, ma anche la scomparsa di presidi sociali fondamentali, indispensabili per contrastare il degrado e favorire la riqualificazione delle aree più abbandonate.
A Trivignano, l’ufficio postale di via Castellana è chiuso da luglio a causa dei danni subiti durante un furto, mentre a Marghera il presidio della Cita è inutilizzabile dal 2019, una situazione che affonda le radici nei tagli legati agli anni del Covid. Più recenti e inaspettate sono le chiusure dell’ufficio di via Pasini e, soprattutto, di quello di Sant’Elena, punto di riferimento essenziale per una comunità in cui oltre il 70% degli abitanti è over 70.
Queste chiusure si inseriscono in un cosiddetto piano di razionalizzazione delle sedi di Poste Italiane a livello nazionale, che i cittadini ritengono penalizzante per le fasce più fragili della popolazione. Gli uffici postali, secondo i manifestanti, non sono solo luoghi di servizio, ma veri e propri baluardi per il tessuto sociale dei quartieri, che rischiano di perdere punti di riferimento cruciali.
Le proteste hanno visto una partecipazione significativa. A Trivignano, lungo la Castellana, si sono radunate oltre 150 persone, tra cui esponenti politici come il senatore Andrea Martella, il consigliere regionale Jonatan Montanariello, la consigliera comunale Monica Sambo e il presidente della municipalità Francesco Tagliapietra. A Sant’Elena, circa cento residenti si sono riuniti in Viale IV Novembre, supportati da organizzazioni locali come No Grandi Navi, Rifondazione Comunista, Venezia Verde Progressista, PD e Auser.
Le difficoltà emerse durante le manifestazioni testimoniano la gravità della situazione. A Trivignano, molti anziani trovano impossibile raggiungere l’ufficio postale di Zelarino a causa del cavalcavia che separa le due località. A Sant’Elena, percorrere gli 800 metri che separano il quartiere dall’ufficio di Castello è una sfida per la comunità anziana, che deve affrontare anche ponti e rive dissestate.
Anche a Marghera, in via Pasini, oltre cinquanta abitanti si sono riuniti per protestare, insieme a rappresentanti di Spi Cgil e del PD. La mobilitazione vuole fermare la progressiva desertificazione dei servizi essenziali, riaffermando il diritto dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili, a una rete di servizi pubblici accessibile e dignitosa.
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