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Indagini in corso
07.03.2025 - 17:56
Il comandante La Rocca commenta la cattura di Alessio Battaglia
Le indagini sull'omicidio di Franco Bernardo Bergamin, l'ottantenne trovato senza vita nella sua abitazione di Limena, si arricchiscono di nuovi dettagli. Alessio Battaglia, il quarantunenne arrestato ieri sera a Monfalcone (Gorizia), avrebbe iniziato a rilasciare le prime, seppur timide, ammissioni di responsabilità.
I carabinieri del reparto operativo di Padova, con il supporto dei colleghi di Gorizia e Monfalcone, sono riusciti a rintracciare Battaglia anche grazie a una traccia lasciata dall'uomo sui social. L'arresto è avvenuto intorno alle 19, ponendo fine alla fuga dell'indagato, che si era nascosto presso l'abitazione di un amico.
Interrogato fino alle due di notte nella caserma di Padova dal pubblico ministero Marco Brusegan, il sospettato non avrebbe contestato il quadro indiziario ricostruito dagli inquirenti. Secondo le prime dichiarazioni, l'uomo avrebbe giustificato il delitto parlando di una lite degenerata in violenza. Bergamin, che ospitava Battaglia gratuitamente nella sua abitazione, sarebbe stato ucciso il 22 febbraio scorso. Il suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato ritrovato chiuso in un armadio, avvolto in due sacchi dell'immondizia.
Le accuse mosse contro Battaglia sono pesanti: omicidio volontario e occultamento di cadavere. Dopo l'interrogatorio, l'uomo è stato trasferito nel carcere di Padova, mentre le indagini proseguono per chiarire l'esatta dinamica dei fatti. Un ruolo fondamentale avranno i risultati dell'autopsia, eseguita nella giornata di ieri.
Sulla vicenda si è espresso il Comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Padova, : "Abbiamo ottenuto un risultato importante, avendo assicurato alla giustizia quello che riteniamo essere il presunto responsabile. Tuttavia, le indagini proseguono per definire meglio tutti gli aspetti di questa vicenda. Restano ancora da chiarire le cause della lite e gli eventi che l'hanno preceduta. Il nostro lavoro continua".
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