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Cronaca approfondimento
10.03.2025 - 12:59
Foto di repertorio
Fenomeni di inclusione, passi in avanti, lotte contro il patriarcato anno dopo anno. A Motta di Livenza, però, in un campetto di basket giovanile, tutto questo sembra non essere arrivato. Fa scalpore, infatti, un episodio da Preistoria che si è verificato proprio l'8 marzo, il giorno in cui la donna si festeggia. Ed è proprio una donna contro una donna la protagonista di questo gesto: “Cosa ci fai qui? Vai a fare la prostituta, vai a casa". È questa la frase shock pronunciata dalla madre di uno dei giocatori nei confronti di una giovane arbitra di 18 anni. La ragazza, sconvolta, scoppia in lacrime e interrompe la partita mandando le squadre negli spogliatoi. Dopo circa 20 minuti di sospensione, il clima di tensione si ricompone e si torna in campo. Ma questo conta poco. Resta il fatto, inaccettabile in tempi che si definirebbero moderni. Un episodio che nulla può avere a che fare con lo sport, e in generale, con la vita. Bisognerà capire se l'arbitro deciderà di procedere per vie legali. Ci rimane un enorme passo indietro da Motta di Livenza nello sport giovanile: il vile attacco di una donna contro una donna, uno spiacevole tuffo nella Preistoria.
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