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Chiude l’anno termico 2024-25: record intossicazioni da monossido di carbonio

L’allarme di CNA e del Centro Iperbarico: pesano le temperature rigide e la povertà crescente. I sintomi da non sottovalutare e i consigli per la manutenzione annuale

Chiude l’anno termico 2024-25: record intossicazioni da monossido di carbonio

Daniele Donà, presidente della categoria Installatori di CNA Padova

L'emergenza provocata dai casi di intossicazione da monossido di carbonio presso il Centro di Medicina Iperbarica di Padova, situato in via Cornaro, continua a destare preoccupazione. Quest'inverno, infatti, sono stati registrati 34 trattamenti, di cui il 20% ha riguardato intossicazioni severe, segnando un triste record rispetto all'inverno 2023-24, quando i casi trattati erano 16, meno della metà. Gli specialisti del Centro Iperbarico segnalano che le basse temperature degli ultimi mesi, unite alla vulnerabilità sociale ed economica di una parte considerevole della popolazione, spiegano in parte l'aumento delle intossicazioni. Persone costrette a utilizzare bracieri domestici per riscaldarsi sono infatti più esposte a questo rischio.

Inoltre, emerge un'elevata incidenza di caldaie obsolete o prive di regolare manutenzione, che rappresentano la principale causa di tali intossicazioni. Difatti, il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento domestico è risultato essere la causa più comune. Secondo una stima della CNA Padova e Rovigo basata sui dati del catasto regionale degli impianti termici (Circe), nel 2025 sono presenti almeno 46mila caldaie "di vecchia generazione", per le quali è fondamentale una manutenzione accurata per garantirne la sicurezza. Queste caldaie rappresentano circa il 10% degli impianti attualmente attivi in edifici residenziali, uffici e stabilimenti della provincia.

Tra il 2020 e il 2022, la Provincia di Padova ha condotto, attraverso la società Padova Attiva, uno studio sull'efficienza degli impianti termici, ispezionandone 493 e rilevando 181 non idonei, pari al 36,7% del totale. Controlli successivi hanno confermato l'irregolarità di 52 impianti. La manutenzione delle caldaie assume quindi un'importanza cruciale. Con l'arrivo della primavera e la fine della stagione termica, è essenziale concentrarsi sulla cura degli impianti di riscaldamento domestici.

Daniele Donà, neo-rieletto presidente della categoria Installatori di CNA Padova, sottolinea l'importanza di tali controlli non solo per la sicurezza, ma anche per la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico. Una caldaia regolarmente revisionata diminuisce il rischio di incidenti e riduce l'emissione di sostanze nocive, oltre a ottimizzare il consumo di combustibile. Donà avverte che le caldaie più datate comportano i maggiori rischi, specialmente per quanto riguarda la sicurezza, suggerendo di verificare lo stato della canna fumaria e le aperture di aerazione.

Anche le nuove generazioni di impianti richiedono controlli, ad esempio su pompe di calore e impianti ibridi, per evitare perdite di gas refrigerante che, pur non rappresentando pericoli diretti per la salute, sono dannose per l'ambiente. Circa 4000 impianti a pellet o legna nella provincia di Padova sono vulnerabili se le canne fumarie non vengono regolarmente pulite, soprattutto nelle abitazioni con tetti in legno. La fragilità sociale sta diventando un problema crescente: molte famiglie rinviano le spese di manutenzione, mettendo a rischio la propria salute proprio in virtù della criticità degli impianti più vecchi di cui dispongono.

Negli ultimi mesi, numerosi casi di intossicazione sono stati identificati grazie all'efficacia del personale del Centro di Medicina Iperbarica di Padova, un punto di riferimento per l'intera regione. Il dottor Vincenzo Zanon, medico iperbarico, spiega che il monossido di carbonio è un gas insidioso, invisibile e inodore, i cui sintomi possono inizialmente sembrare quelli di un comune malessere stagionale. In situazioni di sospetta intossicazione, è fondamentale allertare immediatamente i soccorsi contattando il Servizio Suem 118. Tutti i pazienti trattati al centro di Padova hanno avuto esito positivo, anche quelli con condizioni critiche.

Nel periodo tra dicembre e gennaio scorso, dieci pazienti presentavano intossicazioni con valori di carbossiemoglobina nel sangue superiori al 30%, livello che può provocare dolore toracico, difficoltà respiratorie e perdita di coscienza. In tali casi, l'ossigenoterapia iperbarica è fondamentale. L'ingegnera Maria Gabriella Lanni, responsabile Qualità e Sicurezza del Centro Iperbarico di Padova, sottolinea che le intossicazioni da monossido di carbonio possono colpire chiunque e che spesso intere famiglie ne risultano affette. La prevenzione tramite informazione è essenziale per aiutare le persone a riconoscere i sintomi precocemente. L'installazione di rilevatori di monossido di carbonio nelle abitazioni potrebbe rivelarsi uno strumento utile per la sicurezza preventiva.

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