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Cronaca aggiornamento
09.04.2025 - 15:00
Foto di repertorio
Ha difeso la sua azienda a colpi di pistola da un tentativo di furto notturno, ma ora si ritrova indagato per possesso illegale di arma da fuoco. È quanto accaduto a Robertino Zancan, imprenditore orafo di Nanto, nel Vicentino, che nella notte tra l’1 e il 2 aprile ha sorpreso e fatto fuggire una banda di ladri penetrati nella sua ditta.
Allertato dall’allarme del sistema di sicurezza, Zancan si è precipitato nel suo stabilimento e ha esploso almeno cinque colpi di pistola contro i malviventi, riuscendo a metterli in fuga prima che potessero raggiungere il caveau. Tuttavia, il suo gesto, che in molti hanno definito “eroico”, ha portato alla luce un’irregolarità: la pistola utilizzata, pur acquistata legalmente, risultava registrata con un porto d’armi scaduto da tempo.
Dopo l’intervento dei carabinieri, l’arma è stata sequestrata insieme alle munizioni custodite nella sua abitazione, e la procura di Vicenza ha aperto un fascicolo a suo carico per detenzione abusiva di armi da fuoco.
È lo stesso Zancan a rendere pubblica la vicenda, attraverso un post sui social in cui, oltre a ricostruire l’episodio, esprime amarezza per il trattamento ricevuto:
“Perché noi onesti dobbiamo continuare a subire le pene dell’inferno – scrive – mentre i farabutti agiscono indisturbati?”
Il caso ha acceso un dibattito tra garantismo e legittima difesa, con opinioni contrastanti anche sul piano politico e dell’opinione pubblica. Mentre le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i componenti della banda in fuga, l’imprenditore si trova ora a fronteggiare un’inchiesta penale che potrebbe concludersi con una sanzione o, nel peggiore dei casi, con un rinvio a giudizio.
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