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Omicidio di Anica Panfile: la Procura chiede 21 anni e sei mesi per Franco Battaggia

Oggi l’avvio della requisitoria in Corte d’Assise a Treviso

Omicidio di Anica Panfile: la Procura chiede 21 anni e sei mesi per Franco Battaggia

Foto di repertorio

É entrata nel vivo ieri, 19 maggio, la fase dibattimentale del processo per la morte di Anica Panfile, giovane donna romena di 31 anni il cui corpo venne recuperato senza vita il 21 maggio 2023 lungo il greto del Piave a Spresiano. La pubblica accusa, rappresentata dal Procuratore Marco Martani e dalla sostituta Maria Giulia Rizzo, ha chiesto una condanna a 21 anni e sei mesi per Franco Battaggia, imprenditore 80enne soprannominato il "re del pesce" e titolare della pescheria “El Tiburon”.

Secondo l’accusa, Battaggia è responsabile dell’omicidio avvenuto in un contesto di assunzione massiccia di cocaina da parte di entrambi. Il delitto sarebbe scaturito da una violenta discussione culminata con l’uccisione di Anica per soffocamento. Successivamente, il corpo della vittima sarebbe stato avvolto in un tappeto e trasportato con l’ausilio di una panca ginnica su un furgone pick-up, per essere poi scaricato nel canale della Vittoria, nella zona di via Barcador, luogo nel quale il mezzo è stato ripreso più volte.

Martani ha illustrato ai giudici popolari come, nonostante si tratti di un processo fondato su indizi, le prove contro Battaggia siano solide, concordanti e pesanti. L’imprenditore era l’ultima persona ad aver visto Anica viva e la sua versione, secondo la Procura, è contraddittoria e poco credibile. Cruciale nella ricostruzione sono i movimenti sospetti di Battaggia la sera del delitto e il ritrovamento del Dna di Anica sul tappeto usato per avvolgere il corpo.

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