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Gino Cecchettin sul processo Turetta: “La giustizia segua il suo corso. Basta pregiudizi, parliamo con rispetto”

Dopo i ricorsi di accusa e difesa, il padre di Giulia invita alla prudenza e al rispetto del lavoro dei magistrati

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Gino Cecchettin

“Il procedimento seguirà il suo iter, come ho sempre detto. Confido nel lavoro dei professionisti, da entrambe le parti, e attendo l’esito con rispetto”. Così Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha commentato oggi le evoluzioni giudiziarie legate al processo contro Filippo Turetta, a margine di un incontro tenutosi presso la Casa di reclusione Due Palazzi di Padova.

Interpellato dai giornalisti in merito ai ricorsi presentati da accusa e difesa – in particolare alla richiesta di esclusione di alcune aggravanti da parte dei legali di Turetta – Cecchettin ha scelto di mantenere una posizione equilibrata e rispettosa del procedimento giudiziario in corso.

Non sono un giurista, posso comprendere certi aspetti solo in parte – ha affermato –. È fondamentale che ci affidiamo a chi ha competenze, senza cedere a giudizi sommari o semplificazioni. Abbiamo imparato quanto sia importante lasciare che la giustizia faccia il suo corso senza il peso del pregiudizio”.

Un passaggio, il suo, che è anche un appello a responsabilità e sobrietà nei toni, soprattutto quando si tratta di vicende che toccano nel profondo la sensibilità pubblica. “Serve più attenzione al linguaggio – ha aggiunto –. Le parole hanno un peso, e in certi momenti possono ferire o distorcere la realtà. Parliamo con rispetto”.

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