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Cronaca
17.06.2025 - 14:24
Diletta Miatello
La Corte d’Appello di Venezia ha stabilito una riduzione di pena per Diletta Miatello, condannata per il duplice omicidio dei genitori avvenuto il 26 dicembre 2022 nella loro abitazione di San Martino di Lupari. L’ex vigilessa 53enne ha visto ridursi la condanna da 28 a 23 anni e 6 mesi di reclusione, in seguito all’accordo tra la Procura e la difesa, ratificato nell’udienza del 16 giugno.
La pena originaria, inflitta in primo grado, aveva escluso l’ergastolo richiesto dal pubblico ministero, anche per il mancato riconoscimento dell’aggravante della crudeltà, ma aveva comunque considerato la responsabilità dell’imputata. Lo psichiatra incaricato della perizia aveva evidenziato la presenza di un lieve disturbo della personalità, pur attestando che, al momento del delitto, Miatello era capace di intendere e di volere.
L’udienza, convocata con modalità rapidissime, ha preso atto del patteggiamento arrivato nonostante il deposito tardivo dell’accordo, considerato comunque valido dalla Corte, anche in virtù della permanenza dell’imputata nel carcere di Trento.
Il riconoscimento del disturbo della personalità ha escluso l’assoluzione per vizio di mente, ma ha favorito un’intesa che ha evitato ulteriori processi e impugnazioni, portando così al dimezzamento della pena.
La notte di Natale del 2022, Miatello ha aggredito violentemente la madre, Maria Angela Sarto, 84 anni, e il padre, Giorgio Miatello, 89 anni, all’interno della loro abitazione di via Galilei. A scoprire la tragedia è stata la sorella di Diletta, Chiara, che trovò la madre morta e il padre agonizzante ma ancora vivo, il quale identificò subito la figlia come responsabile. Il padre venne trasportato d’urgenza in ospedale, ma dopo un lungo ricovero morì il 2 marzo 2023.
Le indagini hanno messo in luce le difficoltà personali di Diletta Miatello, segnata da una forte instabilità emotiva e psicologica aggravata dalla separazione dal marito e dalla perdita dell’affidamento del figlio. Dopo aver lasciato il lavoro come vigilessa a Asolo, la donna aveva fatto ritorno a vivere con i genitori, con cui aveva frequenti contrasti, soprattutto di natura economica.
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