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Svelato il colpevole

Individuato il responsabile del rogo al distributore di San Donà, decisive le telecamere di videosorveglianza

Un minorenne denunciato per incendio doloso e porto di esplosivi: trovati indizi chiave durante la perquisizione domiciliare

Immagine di repertorio

Foto di repertorio

Il Comando Provinciale di Venezia ha reso noto nel fine settimana che, al termine di accurate verifiche, è stato denunciato in stato di libertà un giovane — minorenne al momento dei fatti — ritenuto il presunto responsabile del rogo. Le accuse mosse nei suoi confronti sono gravi: “incendio doloso” e “porto di esplosivi in luogo pubblico”.

Le indagini hanno preso avvio dopo che, nelle prime ore del mattino, un incendio ha devastato un locale con distributori automatici. Le fiamme, divampate intorno alle 4, hanno provocato ingenti danni alla struttura e costretto all’evacuazione un palazzo vicino, reso parzialmente inagibile.

Fondamentale si è rivelata la visione dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza installate nell’attività commerciale. Grazie a queste immagini, gli investigatori hanno potuto risalire all’identità del presunto autore del gesto.

Successivamente, una perquisizione nell’abitazione del ragazzo ha portato al sequestro di elementi ritenuti determinanti: tra questi, una tanica contenente liquido infiammabile — probabilmente la stessa utilizzata per appiccare l’incendio — e gli indumenti che il sospettato avrebbe indossato durante l’azione criminale.

Dal Comando dei carabinieri, comunque, si mantiene il massimo riserbo sui dati personali del giovane, ricordando che il procedimento penale è ancora in corso e che la sua colpevolezza potrà essere accertata solo con sentenza definitiva.

Intanto, dalle prime ipotesi investigative emerge il sospetto che non si tratti di un episodio isolato. L’incendio potrebbe rientrare in una serie di atti intimidatori ai danni dei titolari del distributore automatico, di origine cinese.

L’amministrazione comunale segue con attenzione l’evolversi della vicenda. L’assessore al commercio, Lucia Camata, ha definito l’episodio “un fatto grave che poteva avere conseguenze peggiori”, esprimendo pieno sostegno alle forze dell’ordine e sottolineando l’urgenza di assicurare alla giustizia i responsabili.

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