Violenza a Padova, interrogazione di Gardini (FdI) al Viminale: “Perché era ancora libero?”

Una ragazza violentata da un 19enne tunisino irregolare già condannato per rapina: l’onorevole padovana accusa il sistema e chiede al Ministro dell’Interno risposte chiare e misure concrete

Adamo Chiesa

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04.08.2025 - 16:50

Elisabetta Gardini, deputata padovana di Fratelli d’Italia

Un caso di brutale violenza sessuale avvenuto alla periferia della città scuote l’opinione pubblica e la politica locale. La deputata padovana di Fratelli d’Italia Elisabetta Gardini ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Interno dopo l’aggressione subita da una giovane da parte di un cittadino tunisino di 19 anni, irregolare sul territorio italiano e con alle spalle una condanna per rapina.  Gardini punta il dito contro le falle del sistema di sicurezza e controllo del territorio: “Un criminale che avrebbe dovuto essere espulso – afferma – era invece libero di colpire ancora. È inaccettabile che una persona già condannata e irregolare possa restare impunita e rappresentare una minaccia per la collettività”. Nel suo intervento, l’onorevole chiede conto al Viminale dei motivi per cui il giovane non fosse già stato rimpatriato e di quali soggetti avessero la responsabilità della sua sorveglianza. “Chi doveva vigilare? Quali azioni intende intraprendere il governo per evitare che episodi simili si ripetano?”, domanda Gardini. “Basta permissivismo – conclude –. Chi delinque non può continuare a sentirsi al di sopra della legge. Da cittadina padovana sento il dovere di chiedere giustizia, verità e fermezza: serve un cambio di passo”.

Abusa di una ragazza in un ex aeroporto militare e il fidanzato è costretto a guardare: 19enne tunisino in manette

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per rapine e considerato pericoloso, era evaso dal Centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo

Gardini punta il dito contro le falle del sistema di sicurezza e controllo del territorio: “Un criminale che avrebbe dovuto essere espulso – afferma – era invece libero di colpire ancora. È inaccettabile che una persona già condannata e irregolare possa restare impunita e rappresentare una minaccia per la collettività”.

Nel suo intervento, l’onorevole chiede conto al Viminale dei motivi per cui il giovane non fosse già stato rimpatriato e di quali soggetti avessero la responsabilità della sua sorveglianza. “Chi doveva vigilare? Quali azioni intende intraprendere il governo per evitare che episodi simili si ripetano?”, domanda Gardini.

“Basta permissivismo – conclude –. Chi delinque non può continuare a sentirsi al di sopra della legge. Da cittadina padovana sento il dovere di chiedere giustizia, verità e fermezza: serve un cambio di passo”.