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Grave caso di encefalite da West Nile virus a Rovigo: donna ricoverata in condizioni critiche

L’infezione neuroinvasiva conferma l’allarme, le autorità invitano alla massima precauzione contro le punture di zanzara

Grave caso di encefalite da West Nile virus a Rovigo: donna ricoverata in condizioni critiche

Foto di repertorio

Una donna è attualmente ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Rovigo, dopo aver sviluppato una grave encefalite causata dal West Nile virus. Questo caso conferma come, sebbene raro, il virus possa manifestarsi in forme neuroinvasive molto pericolose, soprattutto per soggetti con condizioni di salute particolarmente vulnerabili.

La paziente, colpita da una puntura di zanzara del genere Culex, vettore principale del virus, ha contratto quella che viene comunemente chiamata "Febbre del Nilo". Diversamente dalla maggioranza dei casi, che decorrono in modo asintomatico o con sintomi lievi come febbre e mal di testa, questa forma si è evoluta in un’infiammazione cerebrale, con sintomi neurologici significativi.

Le autorità sanitarie dell’Ulss hanno confermato la diagnosi attraverso test specifici, sottolineando la gravità della situazione. È importante ricordare che il West Nile virus non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite la zanzara infetta, mentre gli uccelli selvatici rappresentano il serbatoio naturale del virus.

Per prevenire nuovi contagi, l’Ulss raccomanda di adottare alcune semplici ma efficaci precauzioni: utilizzare repellenti cutanei, indossare abiti coprenti di colore chiaro, evitare profumi intensi che attirano le zanzare, installare zanzariere e eliminare ogni ristagno d’acqua dove gli insetti possono proliferare.

Questo episodio riaccende l’attenzione sull’importanza di misure di controllo ambientale e protezione individuale, specialmente nel periodo estivo, quando il rischio di trasmissione è più alto.

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