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Solidarietà per Vladyslav: raccolta fondi per rimpatriare il corpo del piccolo ucraino travolto da un’auto

La comunità di Murelle si unisce nel dolore, sostenendo la famiglia del bambino

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Vladyslav Malamen

Un’onda di solidarietà ha travolto la piccola comunità di Murelle, dove ieri è stata avviata una raccolta fondi per supportare la famiglia di Vladyslav Malamen, il bambino di 6 anni ucciso da un’auto mentre attraversava sulle strisce pedonali a Santa Maria di Sala (Venezia). Il piccolo, fuggito dalla guerra in Ucraina con la madre e il fratello di 12 anni, ha perso la vita venerdì pomeriggio. Ora la famiglia chiede di poter riportare il suo corpo in Ucraina per una sepoltura dignitosa.

La parrocchia di Murelle e il consiglio pastorale hanno organizzato una raccolta straordinaria, annunciata durante le messe domenicali in tutte le chiese della frazione di Villanova. In fondo all’edificio religioso, i fedeli hanno potuto donare liberamente, contribuendo a coprire le spese di rimpatrio.

Oltre alle donazioni in chiesa, è stato attivato un conto corrente dedicato (IT84 J083276299000000010020), con la causale “Raccolta per Vladyslav”, per chi volesse contribuire anche a distanza.

Un ultimo gesto d’amore

Il tragico destino di Vladyslav non si è fermato alla sua morte. In un gesto di straordinaria generosità, i suoi genitori hanno deciso di donare gli organi del bambino, affinché la sua vita possa continuare in qualcun altro.

Vladyslav e la sua famiglia erano arrivati in Italia il 27 luglio, accolti nella vecchia canonica di Murelle, da tempo centro di accoglienza per rifugiati ucraini grazie alla cooperativa Levante. Qui avevano trovato un angolo di serenità, lontano dalla guerra.

La tragedia ha sconvolto l’intera area. La sindaca di Villanova, Sarah Gaiani, ha espresso su Facebook il cordoglio dell’amministrazione: «Siamo profondamente scossi e addolorati per la perdita del piccolo Vladyslav, che, arrivato qui in cerca di protezione, ha trovato una fine tragica. La nostra comunità si stringe attorno alla famiglia, con la nostra più sincera vicinanza».

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