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Allarme giovani violenti a Padova: 70 identificati in un mese, oltre 20 misure cautelari

L’ultimo grave episodio a fine agosto: cinque ragazze aggrediscono e derubano una donna disabile in stazione. La Polizia intensifica i controlli per frenare una deriva preoccupante

Allarme giovani violenti a Padova: 70 identificati in un mese, oltre 20 misure cautelari

Foto di repertorio

Un crescente disagio sociale che si traduce in una vera emergenza sicurezza, quella legata ai comportamenti violenti di gruppi giovanili che stanno dilagando anche nel territorio padovano. Negli ultimi trenta giorni, le forze dell’ordine hanno identificato 70 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 22 anni, protagonisti di episodi che vanno dalla violenza fisica ai reati contro il patrimonio, dal traffico di droga al porto abusivo di armi.

L’ultimo caso clamoroso risale alla fine di agosto, quando un gruppo di cinque giovani donne ha offeso, derubato e aggredito una donna disabile nei pressi della stazione ferroviaria. Un episodio che ha provocato forte sdegno e ha spinto la Questura ad applicare nei confronti delle responsabili il daspo “Willy”, una misura restrittiva che vieta loro per tre anni l’accesso a tutti i locali pubblici della zona.

L’operazione condotta a livello nazionale dalla Polizia di Stato, con la supervisione del Servizio Centrale Operativo, ha visto l’impegno massiccio delle Squadre Mobili, supportate dai reparti di Prevenzione Crimine, per contrastare un fenomeno che si sta radicando, alimentato anche da gruppi riconducibili ai cosiddetti “maranza” e da dinamiche che trovano amplificazione sui social network. Qui si diffondono comportamenti violenti e messaggi d’odio, diventando spesso la “porta d’ingresso” alla criminalità organizzata.

Sul territorio nazionale sono stati arrestati 283 maggiorenni e 22 minorenni, con sequestri di ingenti quantitativi di droga, armi e oggetti atti ad offendere. A Padova, oltre 20 misure di prevenzione personale sono state applicate a giovani identificati nelle principali piazze e luoghi di aggregazione, mentre l’attività di controllo ha riguardato centinaia di esercizi pubblici, veicoli e profili social.

La preoccupazione delle autorità è alta, poiché questo fenomeno, un tempo confinato a contesti sociali marginali, ora si è esteso a fasce più ampie della popolazione giovanile, incidendo profondamente sulla percezione di sicurezza della comunità.

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