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Incidente a Bassano del Grappa, muore il motociclista Stefano Bartolomei di 49 anni

Scontro tra suv e moto, bisarca coinvolta: morto dopo ore di agonia

Incidente a Bassano del Grappa, muore il motociclista Stefano Bartolomei di 49 anni

Foto di repertorio

Un pomeriggio d’inizio autunno, il traffico scorre lungo la Nuova Gasparona. In pochi istanti, il rumore dei motori lascia spazio alle sirene. A Bassano del Grappa, lungo una delle arterie più battute del Nordest, la vita di un uomo di 49 anni si spegne il giorno dopo un impatto che non gli ha lasciato scampo.
L’incidente è avvenuto venerdì 12 settembre, poco dopo le 16, in via Nuova Gasparona, la strada che corre parallela alla Pedemontana, all’altezza del casello Bassano Ovest della superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Coinvolti un suv, una moto e una bisarca. Il punto del sinistro è uno snodo strategico per la viabilità locale, con flussi intensi e manovre frequenti in prossimità degli innesti.
La persona deceduta è Stefano Bartolomei, 49 anni, residente a Pozzoleone (Vicenza). Trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni gravissime, è spirato nel pomeriggio del giorno successivo, dopo ore di agonia. Una notizia che ha scosso la comunità e il mondo dei motociclisti della zona.
Secondo una prima ricostruzione, Bartolomei, in sella alla sua moto, avrebbe urtato un suv durante una manovra di svolta del veicolo. Caduto sull’asfalto dopo l’impatto, la moto finita a terra è stata travolta da una bisarca in transito, mentre il centauro riportava lesioni gravissime nella caduta. Le indagini sono in corso per accertare la sequenza esatta degli eventi e valutare eventuali responsabilità: rilievi, testimonianze e analisi dei veicoli saranno decisivi per chiarire tempi, posizioni e visibilità nell’istante cruciale.


Via Nuova Gasparona, arteria parallela alla Pedemontana, è un’asse di scorrimento con traffico misto e mezzi pesanti. La presenza del casello Bassano Ovest della SPV accresce la complessità delle manovre di svolta e immissione. In contesti simili, pochi secondi e minimi margini d’errore possono trasformare una distrazione in tragedia: una realtà che chiama tutti, utenti e gestori della rete, a un’attenzione elevata.
I primi riscontri non attribuiscono ancora colpe; la prudenza nell’interpretare i fatti è un dovere, così come lo è riflettere sulla convivenza tra tipologie di veicoli con dinamiche e tempi di risposta diversi.

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