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Cronaca
22.09.2025 - 15:46
Foto di repertorio
Un corteo che aveva radunato circa 15.000 manifestanti si è concluso in un violento confronto con le forze dell'ordine, quando la polizia ha deciso di intervenire utilizzando gli idranti contro i partecipanti. La manifestazione, che ha avuto come scopo principale la solidarietà con Gaza, si è svolta nella zona industriale di Marghera, precisamente nei pressi del casello del porto commerciale.
I partecipanti, provenienti da tutta la regione Veneto, avevano iniziato il loro corteo nel primo pomeriggio, all’interno di un’atmosfera di forte tensione. L'obiettivo del corteo era quello di “bloccare tutto”, in particolare l'accesso al porto, una delle infrastrutture principali per il commercio di armi e materiali bellici, ritenuti dai manifestanti tra i principali artefici della guerra a Gaza.
Il corteo ha percorso le strade principali di Marghera fino a raggiungere il casello, dove i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi ulteriormente al porto per appendere uno striscione di protesta. A quel punto, la polizia ha deciso di aprire gli idranti, a pochi metri dall’ingresso del casello, per disperdere la folla che cercava di avvicinarsi. L’intervento delle forze dell’ordine ha scatenato la reazione di alcuni manifestanti, che hanno lanciato bottiglie e oggetti contro gli agenti. Tuttavia, nonostante il caos momentaneo, il corteo ha iniziato lentamente a ritirarsi, urlando slogan contro il governo e le forze dell’ordine, come “fascisti” e “liberiamo Gaza”.
La tensione tra manifestanti e forze di polizia è stata palpabile per tutta la durata degli scontri, ma nessuna vittima grave è stata segnalata. I manifestanti, tra cui numerosi studenti, sindacati e cittadini comuni, hanno ribadito il loro impegno a non fermarsi fino a quando non saranno raggiunti gli obiettivi di pace e giustizia per Gaza.
La manifestazione, che si inserisce nel quadro di una serie di proteste internazionali in solidarietà con la popolazione palestinese, aveva come fine quello di denunciare le complicazioni geopolitiche legate al commercio internazionale di armi. I manifestanti hanno sottolineato come il porto di Marghera rappresenti un punto nevralgico per il traffico di armi destinate a conflitti internazionali.
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