Nepal, tragedia sul Panbari: morti gli alpinisti italiani Caputo e Farronato

Il vicentino Farronato e il milanese Caputo erano dispersi da venerdì sul Panbari, a oltre 5.000 metri di quota

Alessia Scarpa

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04.11.2025 - 08:59

Nepal, tragedia sul Panbari: morti gli alpinisti italiani Caputo e Farronato

Foto di repertorio

È arrivata questa mattina la conferma ufficiale: i corpi di Stefano Farronato, originario di Vicenza, e di Alessandro Caputo, di Milano, sono stati ritrovati sulle pendici del Panbari, in Nepal. I due alpinisti italiani risultavano dispersi da quattro giorni, dopo che una violenta nevicata li aveva bloccati al Campo 1, a circa 5.000 metri di altitudine.  Le autorità locali hanno comunicato il decesso alla Farnesina, che ha espresso cordoglio alle famiglie e confermato il proprio impegno nel coordinare le operazioni di recupero e di assistenza, in collaborazione con il consolato generale italiano a Calcutta e il consolato onorario di Kathmandu. Secondo quanto riferito, le comunicazioni con le squadre di soccorso restano estremamente difficili a causa del maltempo e dell’orografia del territorio. La situazione in Nepal è definita “molto complessa”: diverse famiglie italiane non riescono a contattare i propri cari, e si teme che possano essere fino a nove gli italiani dispersi in varie aree del Paese, tra cui il Manaslu e lo Yalung Ri. Proprio su quest’ultima montagna, a oltre 5.600 metri, si è consumata un’altra tragedia: un alpinista italiano è morto travolto da una valanga che ha colpito il campo base, provocando la morte di altre sei persone di diversa nazionalità.

È arrivata questa mattina la conferma ufficiale: i corpi di Stefano Farronato, originario di Vicenza, e di Alessandro Caputo, di Milano, sono stati ritrovati sulle pendici del Panbari, in Nepal. I due alpinisti italiani risultavano dispersi da quattro giorni, dopo che una violenta nevicata li aveva bloccati al Campo 1, a circa 5.000 metri di altitudine.

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Le autorità locali hanno comunicato il decesso alla Farnesina, che ha espresso cordoglio alle famiglie e confermato il proprio impegno nel coordinare le operazioni di recupero e di assistenza, in collaborazione con il consolato generale italiano a Calcutta e il consolato onorario di Kathmandu.

Secondo quanto riferito, le comunicazioni con le squadre di soccorso restano estremamente difficili a causa del maltempo e dell’orografia del territorio. La situazione in Nepal è definita “molto complessa”: diverse famiglie italiane non riescono a contattare i propri cari, e si teme che possano essere fino a nove gli italiani dispersi in varie aree del Paese, tra cui il Manaslu e lo Yalung Ri.

Proprio su quest’ultima montagna, a oltre 5.600 metri, si è consumata un’altra tragedia: un alpinista italiano è morto travolto da una valanga che ha colpito il campo base, provocando la morte di altre sei persone di diversa nazionalità.