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Inchiesta Palude: cinque patteggiamenti, udienza anticipata al 4 dicembre

Pene fino a due anni per gli imputati; Brugnaro e collaboratori affronteranno il processo in aula l’11 dicembre

Inchiesta Palude: cinque patteggiamenti, udienza anticipata al 4 dicembre

Foto di repertorio

Si avvicina una tappa cruciale per l’inchiesta Palude: il primo confronto in aula per i cinque imputati che hanno raggiunto un accordo con la Procura è stato anticipato a giovedì 4 dicembre 2025.

A patteggiare sono stati Gislon, la società Mafra, Benettazzo, Licori e Da Lio, coinvolti nel filone principale dell’indagine, con pene fino a due anni. L’inchiesta, conclusa dalla Procura di Venezia lo scorso maggio, coinvolge complessivamente 34 persone e 14 società per reati che spaziano dalla corruzione alla turbativa d’asta, dall’induzione indebita all’impiego di denaro illecito fino alle false fatture.

Diversa la strategia scelta dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, dai suoi principali collaboratori e dall’imprenditore Kwong, che affronteranno il processo in aula per sostenere le proprie ragioni: la loro udienza preliminare è fissata per l’11 dicembre 2025.

Tra i patteggiamenti già definiti spicca quello dell’ex assessore alla Mobilità Renato Boraso, arrestato il 16 luglio 2024 e poi detenuto tra carcere e domiciliari per tre mesi e mezzo. Boraso ha chiuso il procedimento con un accordo che prevede 3 anni e 10 mesi di reclusione e il pagamento di 308 mila euro. Lo stesso verdetto è stato esteso agli imprenditori Fabrizio Ormenese, condannato a 2 anni e 9 mesi, e Daniele Brichese, anch’egli a 3 anni e 10 mesi.

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