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Cronaca
15.11.2025 - 16:31
Trentini e la madre
È passato un anno dalla detenzione del cooperante veneziano Alberto Trentini in Venezuela e la sua famiglia lancia un appello di crescente preoccupazione. A Milano, a Palazzo Marino, la madre Armanda Colusso ha tenuto oggi una conferenza stampa carica di amarezza e indignazione: “Fino ad agosto non c’è stato alcun contatto tra il nostro governo e quello venezuelano. Questo dimostra quanto poco si siano impegnati per mio figlio”, ha dichiarato.
Colusso ha raccontato i dodici mesi di attese estenuanti e di informazioni frammentarie, ricordando le tre telefonate ricevute dalla premier Giorgia Meloni e i due incontri con il sottosegretario Alfredo Mantovano, con il quale la famiglia mantiene un contatto costante. Sul fronte della Farnesina, la madre ha sottolineato il supporto dell’inviato speciale per gli italiani in Venezuela, definendolo sempre disponibile.
Tra i passaggi più duri, la donna ha ricordato come inizialmente fosse stato imposto alla famiglia il silenzio per proteggere la posizione di Alberto: “Ci siamo fidati e abbiamo operato in silenzio. Ma dopo un anno senza risultati, abbiamo deciso di esporci pubblicamente”.
Con il consenso dei Trentini, è stata presentata un’interrogazione parlamentare, finalizzata a sollecitare un impegno politico più incisivo e a riportare Alberto in Italia. La vicenda, denuncia la madre, richiede ora un faro mediatico e istituzionale per evitare che il tempo trascorra invano.
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