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Focus Povertà. Miranese Nord 3/4
12.02.2025 - 10:47
Andrea Martellato Presidente Conferenza dei Sindaci dell' Ulss 3
Il Ria si divide in due tipologie: Ria. di sostegno, con percorsi di inserimento in associazioni o enti, e Ria di inserimento, che prevede formazione e tirocini per favorire l’occupazione, con un contributo mensile per un massimo di 12 mesi
Sulla questione della povertà nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese interviene Andrea Martellato presidente dei sindaci dell’Ulss 3. “La Regione, tramite gli Ambiti Territoriali Sociali (Ats) come ad esempio quello che ha sede a Mira ma che riguarda tutta l’area dei 17 Comuni da Campolongo a Scorzè - dice Martellato - promuove una rete di interventi mirati a contrastare la povertà e a favorire l’inclusione sociale delle persone e delle famiglie in situazioni di difficoltà economica e fragilità. Queste azioni rappresentano un importante strumento di supporto per rispondere a esigenze diverse, dalle difficoltà economiche all’inclusione lavorativa, abitativa ed educativa”.
Martellato va nel dettaglio degli strumenti messi a disposizione a cui chi ha bisogno può attingere. “C’è - dice Martellato - il Reddito di Inclusione Attiva (Ria). Il Ria si divide in due tipologie: Ria di sostegno, con percorsi di inserimento in associazioni o enti, e un contributo economico fino a 400 euro al mese per 6 mesi, rinnovabile e Ria di inserimento, che prevede formazione e tirocini per favorire l’occupazione, con un contributo mensile per un massimo di 12 mesi”.
Ma non solo. “C’è inoltre - sottolinea Martellato - il Sostegno all’abitare (Soa). Questo contributo aiuta le famiglie in condizioni di fragilità a sostenere i costi abitativi. È rivolto anche a chi ha subito un peggioramento economico a causa del Covid-19, come lavoratori stagionali, autonomi e altre categorie prive di ammortizzatori sociali”.
Boom di richieste di contributi per affitti e bollette
Nello specifico il Comune assiste con contributi nell’area anziani 9 nuclei famigliari, nell’area immigrati 20 famiglie e infine per l’area povertà e adulti 34 famiglie.
Ma gli strumenti messi a disposizione non sono finiti qui. “Con la misura del Contrasto alla Povertà Educativa - precisa - i Comuni possono attivare misure a favore della genitorialità e del diritto all’educazione, finanziando attività come doposcuola, centri estivi, laboratori culturali, spese scolastiche o iniziative di sostegno didattico, anche digitale. C’è poi anche il Fondo Nuove Vulnerabilità. Offre un supporto economico fino a 2.400 euro per sei mesi alle famiglie in difficoltà, integrando altri fondi emergenziali disponibili nei Comuni”.
C’è poi il Contrasto alla povertà sanitaria: vengono realizzate iniziative per garantire il benessere psico-fisico delle persone in condizioni di vulnerabilità, specialmente i "nuovi vulnerabili" emersi dalla crisi pandemica.
L’assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024, sostiene economicamente famiglie con persone disabili, minori o in condizioni di svantaggio. C’è poi la Social Card: un aiuto mensile per anziani e famiglie con bambini sotto i tre anni. Infine ma non ultimo esiste il Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile per garantire il diritto all’educazione dei minori più vulnerabili.
Alessandro Abbadir
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