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Crisi delle nascite a Rovigo: il futuro è già in emergenza

L’amministrazione comunale di Rovigo lancia un piano di interventi per sostenere le famiglie, accompagnare i giovani e promuovere inclusione e partecipazione

Crisi delle nascite a Rovigo: il futuro è già in emergenza

In un contesto di crescente denatalità e fragilità sociale , il Comune di Rovigo punta su bonus per i nuovi nati, card per beni di prima necessità, riapertura dell’Informa giovani, istituzione della Consulta dei Giovani e una campagna antidroga nelle scuole

“Non si può creare un servizio se non si conosce il servizio”. Parte da qui, da una consapevolezza tecnica e sociale, la visione di Nadja Bala, assessora alle politiche giovanili e alla famiglia del Comune di Rovigo. E il punto di partenza non è casuale: la denatalità, tema delicato  che tocca anche Rovigo. “I numeri a volte sono sfalsati – spiega – perché molte donne rodigine partoriscono fuori provincia, e i dati di quei bambini vengono assegnati dall’ospedale dove nasce il figlio. Solo a fine anno riusciamo ad avere un quadro reale”.

Rovigo: a Mardimago parte il progetto per il centro intergenerazionale

È in fase di aggiudicazione l’intervento per la realizzazione del nuovo Centro Multifunzionale di Mardimago, che aprirà nel 2026. Finanziato dal GAL e dal Comune di Rovigo, il progetto offrirà attività educative, laboratori digitali, orto didattico e servizi per le diverse generazioni.

Ma proprio a partire da quei numeri arriva l’impegno dell’amministrazione per sostenere la natalità e le famiglie con strumenti concreti: bonus, card, progetti, ascolto e presenza costante.

 Un fronte che Bala affronta con determinazione è quello delle famiglie con minori con disabilità. “Nel solo Comune di Rovigo, secondo i dati di maggio, ci sono 322 minori con disabilità, mentre in tutta la provincia il numero supera i 1.240, e mancano ancora circa 70 certificazioni all’appello. Sono numeri importanti, che vanno ascoltati”.-informa l’assessora

“Una famiglia che ha già un figlio con disabilità – fisica o intellettiva – e sceglie di avere un secondo figlio compie un vero atto di coraggio. –prosegue l’Assessora- Perché quel figlio richiede presenza costante, spesso di entrambi i genitori. In molti casi le madri sono costrette a lasciare il lavoro. Ecco perché la disabilità non può essere una responsabilità solo familiare: deve diventare una responsabilità pubblica”.

  Nel 2024 il Comune ha introdotto un bonus nuovi nati, misura che sarà riproposta anche quest’anno, ma in una versione aggiornata. “Stiamo analizzando se la formula adottata ha davvero aiutato le famiglie, così da calibrarlo meglio entro fine anno per i nati del 2025”.

Accanto al bonus, l’assessora punta alla creazione di una card per beni di prima necessità destinata alle famiglie con figli piccoli, in collaborazione con i commercianti. “Vorremmo che attraverso questa card si possano acquistare a prezzi calmierati prodotti per l’infanzia. Alcune aziende si sono dimostrate favorevoli, altre più dubbiose. Ma è nostro dovere far comprendere l’urgenza di questa iniziativa”.

 Da settembre due progetti cardine prenderanno forma per i giovani. Il primo è il ripristino dell’Informagiovani, con sede in centro città, che sarà nuovamente finanziato e riaperto. Il secondo è l’istituzione della Consulta dei Giovani, il cui avviso pubblico è previsto per fine settembre, “con l’obiettivo di dare ai ragazzi uno spazio di dialogo costante con l’amministrazione, dove poter avanzare proposte, condividere bisogni, partecipare davvero”.

 

Altra novità rivolta ai giovani, sarà il lancio di una campagna antidroga nelle scuole medie e superiori, coinvolgendo il Sert e i servizi sociali-annuncia l’assessora-  “Molti ragazzi che frequentano le scuole superiori restano in città anche al pomeriggio – sottolinea Bala – ma spesso non trovano attività da fare. Questo aumenta il rischio di devianza, isolamento, uso di sostanze o ingresso in gruppi sbagliati”.

 “Purtroppo l’uso di sostanze tra i giovani è in aumento. E non possiamo fingere che non sia un problema. Credo che saremo tra i primi Comuni a promuovere una campagna di questo tipo con risorse proprie”.

Al centro della visione dell’assessora c’è un’idea chiara: i bisogni delle persone vanno ascoltati e presi in carico. “Non devono essere solo le famiglie a farsi carico di figli, disabilità o disagio. È la parte pubblica che deve prendersi la responsabilità. L’ULSS, l’INPS, le scuole, i ministeri: ognuno deve fare la propria parte”.

Guendalina Ferro

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