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Emergenza natalità. dentro la notizia
02.09.2025 - 07:53
Le soluzioni attuali non bastano a invertire la tendenza, così come gli aiuti che un singolo Comune può destinare ai genitori e alle famiglie. L’assessore al sociale Rossella Molon: “I bonus aiutano ma non risolvono il problema, la sfida è creare più servizi, flessibilità lavorativa e un patto tra aziende e Stato sul welfare per invertire la rotta”
Il drammatico calo della natalità non risparmia nemmeno Monselice, nonostante la città della Rocca sia un polo attrattivo sul territorio. A lanciare l’allarme è l’assessore al Sociale, Rossella Molon, che snocciola numeri impietosi: “Rispetto all’anno scorso registriamo una flessione del 30%. Nel 2024 i nati sono stati 103, quest’anno, facendo una proiezione, probabilmente arriveremo a poco più di 70. Alla fine di luglio, infatti, le nascite totali erano 38, possiamo prevedere nell’ipotesi più ottimistica un raddoppio ma sarà difficile fare di più”.
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Il trend negativo non è una novità a livello nazionale, ma i dati locali confermano una crisi che sembra non arrestarsi. Monselice ha introdotto recentemente un voucher comunale per il nido, in aggiunta al bonus INPS, ma Molon è chiara: “Non basta. Serve molto di più di un aiuto economico spot. Occorre agire su altri fronti e in maniera strutturale”.
Secondo l’assessore, la chiave sta nella conciliazione tra vita familiare e lavoro, un tema cruciale per le giovani coppie e per il prossimo futuro: “Oggi per mantenere una famiglia servono due stipendi. Alla donna va riconosciuto spazio lavorativo e di carriera, senza penalizzazioni. Non possiamo pensare che una madre sia ancora costretta a scegliere tra lavoro e figli, non è accettabile al giorno d’oggi”.
Il modello da seguire, per Molon, è quello dei Paesi nordici: “Norvegia e Finlandia non hanno questi problemi o comunque hanno trovato soluzioni che funzionano. Lì esiste una vera integrazione tra Stato, famiglie e imprese: flessibilità oraria, congedi adeguati, incentivi alle aziende che sostengono i genitori. Noi dobbiamo fare la stessa cosa, altrimenti il declino demografico continuerà nei prossimi anni”.
La questione riguarda anche la rete dei servizi a disposizione delle giovani coppie e delle famiglie. Nonostante il potenziamento del nido comunale, restano criticità e la domanda supera l’offerta: “Abbiamo 70 posti, ma nella graduatoria di quest’anno ci sono state una trentina di richieste non evase. E non parliamo solo di famiglie monselicensi, ma anche di genitori che lavorano nella nostra città e avrebbero bisogno di un servizio sul territorio”.
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Per cercare di invertire la rotta l’amministrazione guarda alle famiglie e investe in sostegni concreti come bonus bebè, voucher nido, scuole rinnovate e attività che estendono l’orario e agevolano i genitori
Un altro nodo è il tempo pieno scolastico, considerato un elemento essenziale per aiutare le famiglie: “Chi non ha i nonni a disposizione vive un grosso problema di gestione. Dobbiamo fare in modo che il tempo pieno diventi la normalità, con il sabato a casa. È una delle richieste più urgenti che riceviamo da parte dei genitori proprio per gestire orari e impegni”.
Molon parla anche per esperienza diretta, in qualità di imprenditrice: “Nella mia azienda sto cercando di favorire alle donne un orario che permetta loro di conciliare lavoro e famiglia, ad esempio anticipare l’uscita. Ma non tutte le realtà produttive possono farlo senza un sostegno pubblico. Le aziende, soprattutto le piccole, le più diffuse sul nostro territorio, devono essere sostenute a livello statale, con fondi e agevolazioni”.
Per Rossella Molon, in definitiva, non bastano bonus una tantum e poco servirebbe anche aumentare l’impegno economico del singolo Comune: serve piuttosto un vero welfare strutturale. Anche dal punto di vista fiscale dovrebbero essere introdotte maggiori agevolazioni e detrazioni per chi ha figli, specie in età scolare. Se non affrontiamo il problema in maniera organica, non solo Monselice, ma tutto il Paese vedrà svuotarsi le culle. I bonus bebè non bastano, così come altre forme di incentivo: le famiglie e i genitori vanno aiutati a 360 gradi.”
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