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Attualità
07.11.2025 - 07:33
Si è tenuto, ai Casoni della Fogolana, il “Raduno dei cippofili”, una giornata dedicata alla scoperta di uno dei patrimoni meno conosciuti ma più affascinanti della laguna veneta: i cippi di conterminazione. Dietro al nome curioso si nascondono gli appassionati delle antiche pietre di confine che la Serenissima collocò alla fine del Settecento per difendere Venezia dal rischio di interramento e mantenere libera la circolazione delle acque salate. L’appuntamento, promosso dalla “Compagnia dei Cippi” con il patrocinio del Comune e della Pro loco, ha proposto un’intera giornata di attività tra natura, storia e partecipazione. Al mattino un bike tour ha accompagnato i partecipanti tra i cippi della laguna sud, datati 1791 e 1924. Dopo il pranzo all’aperto, il pomeriggio è stato dedicato ai più piccoli con una “caccia al cippo perduto”, seguita da un approfondimento curato da Carlo Augenti, fondatore della Compagnia, e da una visita ai Casoni della Fogolana, antiche costruzioni in canna palustre che raccontano la vita dei pescatori di un tempo.
“Quest’anno” ha spiegato Augenti “è stata l’area sud ad accogliere i cippofili. È stata un’occasione per condividere esperienze di tutela e valorizzazione di un patrimonio storico che rischia di essere dimenticato. Ringraziamo l’amministrazione comunale per il sostegno e la sensibilità dimostrata”. I cippi di conterminazione, in pietra d’Istria, furono posizionati tra il 1791 e il 1792 per segnare il limite oltre il quale non si poteva costruire né coltivare, proteggendo così lo spazio lagunare e Venezia stessa. In origine erano cento, disposti lungo tutto il perimetro della laguna, ognuno inciso con un numero progressivo e l’anno di posa. Oggi ne restano poco più di ottanta, molti nascosti o dimenticati, ma ancora silenziosi testimoni di una grande opera di ingegneria idraulica e visione ambientale. Tra curiosità, storia e passione civile, il raduno dei cippofili ha offerto uno sguardo nuovo su un confine che da oltre due secoli separa e unisce terra e acqua, ricordando che la laguna, ancora oggi, ha bisogno di essere conosciuta e rispettata. (a.c.)
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