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Monselice, grane per due cantieri chiave tra burocrazia, imprevisti e costi lievitati

L’opposizione attacca, il sindaco difende l’operato e si appella al Prefetto

Monselice chiesa santo stefano

L'ex chiesa di Santo Stefano

A Monselice proseguono i lavori finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma due cantieri chiave, fra le opere in corso, fanno i conti con rallentamenti e i tempi della burocrazia. La città della Rocca si trova così a metà del guado: i progetti avanzano, ma i nodi burocratici e i costi imprevisti mettono alla prova la corsa contro il tempo verso il traguardo del 2026.

Il caso è stato portato in consiglio comunale dai consiglieri di opposizione Niccolò Ruffin, Giannino Scanferla e Francesco Miazzi durante l’ultimo Consiglio comunale, chiedendo alla sindaca Giorgia Bedin chiarimenti sul stato di avanzamento delle opere e sul rispetto delle scadenze, fissate dal PNRR al 31 dicembre 2026 per la rendicontazione finale dei fondi.

Le criticità, ricordano gli esponenti dell’opposizione, riguardano soprattutto la riqualificazione della ex chiesa di Santo Stefano e il percorso ciclopedonale sull’argine del Bisatto.

Per l’ex chiesa di Santo Stefano lo stanziamento complessivo ammonta a 2.880.000 euro, con conclusione inizialmente prevista nel corso del 2024. “I lavori hanno tuttavia subito ritardi significativi - sottolineano i consiglieri - già nel primo stralcio, a causa dei tempi necessari per i pareri degli enti competenti, del rinvenimento di affreschi e delle operazioni di acquisizione di una parte della vecchia sacrestia, precedentemente di proprietà privata. Solo ora prende avvio il secondo stralcio, con un cronoprogramma che impone di accelerare fortemente per rispettare le scadenze imposte dal bando”.

Più complessa la situazione del percorso sull’argine del Bisatto, tra il ponte di ferro e la Cavana. “L’intervento, destinato a trasformare l’edificio, risalente alla fine del Cinquecento, in un centro servizi e museo del Parco, - continuano gli esponenti della minoranza - consentirà al momento solo una messa in sicurezza strutturale. Per rendere l’immobile pienamente fruibile dov’è peraltro prevista una sala polivalente, sarebbero necessari ulteriori 560.000 euro, non ancora disponibili. I lavori, affidati durante l’estate tramite gara d’appalto, dovranno procedere con rapidità per rispettare le tempistiche imposte dal PNRR”.

La sindaca Giorgia Bedin respinge però l’allarme: “I nostri progetti PNRR sono a posto e stanno procedendo secondo i programmi. È vero, le circolari cambiano e l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, ma siamo fiduciosi di completare nei tempi. L’argine del Bisatto - precisa - non può essere reso più sicuro di quanto già sia, e le richieste degli enti hanno solo aumentato tempi e costi”.

Bedin punta il dito contro l’eccesso di burocrazia: “Servirebbe meno frammentazione tra Parco, Soprintendenza, Genio Civile e Consorzio. Per affrontare la situazione ho chiesto che sia convocata dal Prefetto una riunione con la Ragioneria dello Stato, per fare chiarezza sui passaggi tecnici e amministrativi”.

Intanto, altri interventi procedono più regolarmente. Tra questi, il restauro di Ca’ Emo, con un investimento di 856mila euro destinato alla messa in sicurezza dell’edificio cinquecentesco e alla sua futura trasformazione in centro servizi e museo del Parco. Tuttavia, mancano ancora 560mila euro per renderlo pienamente operativo.

“Il nostro impegno - conclude Bedin - è garantire che ogni euro del PNRR produca risultati concreti per la città, anche se a volte siamo costretti ad anticipare risorse comunali, come già accaduto per Piazza Mazzini e Campo della Fiera”.

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