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Fine terzo mandato, Zaia: "Sistema ipocrita, solo alcune cariche hanno il blocco"

Il Presidente del Veneto critica le disparità del sistema elettorale italiano dopo la sentenza della Corte Costituzionale

Fine terzo mandato, Zaia: "Sistema ipocrita, solo alcune cariche hanno il blocco"

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale della Regione Campania, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso forti critiche verso il sistema politico italiano, definendolo ipocrita e segnando un punto di riflessione sulle contraddizioni presenti nel sistema elettorale.

"Siamo di fronte a un Paese che, in alcune delle proprie norme, vive nell’ipocrisia", ha esordito Zaia, commentando la decisione della Corte. Sebbene la sentenza riguardi una questione tecnica – il divieto per chi ha già ricoperto due mandati consecutivi di candidarsi per un terzo – il presidente ha sollevato dubbi più ampi, chiedendosi cosa accada nelle Regioni che non hanno adottato una legge elettorale simile.

Zaia ha poi messo in evidenza una disparità che emerge dalla stessa sentenza: "La Corte afferma che questo principio si applica a tutte le Regioni che si sono dotate di una legge elettorale, ma cosa accade nelle Regioni che non l’hanno adottata?" Il presidente ha anche sottolineato la distinzione tra Regioni ordinarie e quelle a statuto speciale, che non sono soggette al limite dei mandati. A questo proposito, ha citato l’esempio della Provincia autonoma di Trento, che ha recentemente approvato una norma che consente il terzo mandato, rivelando l’ipocrisia e le contraddizioni del sistema.

Il blocco dei mandati, secondo Zaia, non riguarda tutte le cariche istituzionali. "Il blocco vale solo per alcune Regioni e solo per alcuni sindaci, mentre tutte le altre cariche nel nostro Paese non hanno limiti", ha dichiarato, ritenendo che le dichiarazioni dell’Avvocatura dello Stato, secondo cui il vincolo dei mandati sarebbe necessario per porre fine a "posizioni di potere", non rispecchino la realtà. "Mi chiedo se questa affermazione rifletta davvero la realtà, considerando che quasi tutte le altre figure pubbliche possono ricandidarsi liberamente", ha continuato.

Zaia ha quindi concluso il suo intervento con una dura critica alla normativa e alle motivazioni politiche sottostanti, che, secondo lui, sono strumentali e inaccettabili. Ha ribadito che i cittadini non sono così ingenui da votare automaticamente chi è già in carica, come dimostrano gli esempi recenti dell’Umbria e della Sardegna, dove i presidenti uscenti non sono stati riconfermati. "Il tema del potere non ha nulla a che vedere con il limite dei mandati. Utilizzarlo come giustificazione è fuori luogo", ha concluso Zaia.

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