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Emergenza Idraulica. Alta Padovana 4/4

Cittadella. Allarme idraulico: i canali scoppiano, il territorio affonda

Piogge torrenziali e urbanizzazione hanno reso il sistema idrico impotente: i danni si contano a ogni allerta meteo

Veneto sotto la pioggia: allerta gialla per rischio idrogeologico

Foto di repertorio

Piccoli canali che esondano, grandi danni, territorio fragile: da tempo il Consorzio di Bonifica Brenta segnala una situazione insostenibile. Il problema principale è noto: anni di cementificazione indiscriminata hanno tolto spazio ai corsi d’acqua, rendendo impossibili interventi strutturali come l'ampliamento dei canali. La crisi climatica si manifesta con sempre maggiore violenza: precipitazioni da 250 millimetri in poche ore sono ormai una realtà impossibile da gestire con infrastrutture pensate per un’altra epoca. Alcune zone, come Facca a sud di Cittadella, ne sono l’emblema: il Rio Cioro, che attraversa il centro abitato, non può essere allargato, e i rischi di esondazione sono inevitabili.

Tutti ricordano il dramma del settembre dello scorso anno. Il Consorzio solleva da anni la necessità di realizzare casse di espansione localizzate, piccole aree in grado di contenere l’acqua in eccesso durante i picchi di piena. Non basta più la sola manutenzione: pulizie più frequenti e ripristini degli argini si sono rivelati efficaci ma non risolutivi di fronte a eventi meteorologici eccezionali.

I dati confermano la gravità: se in passato si affrontavano piogge da 60-70 millimetri, oggi si toccano ovunque picchi sopra i 120 millimetri. Con questa intensità, i campi si allagano, i raccolti vanno persi, e abitazioni e aziende subiscono danni ingenti. Anche i canali più grandi, come lo scolmatore tra Cittadella e il Brenta, risultano insufficienti. Il vero problema resta la frequenza: eventi estremi che una volta si verificavano ogni 3-4 anni oggi si ripetono ogni pochi mesi. (S.B.)

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