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EMERGENZA IDRAULICA. CASTELFRANCO 3/4
22.05.2025 - 09:55
Mario Bertolo
Preoccupazione e timore. Questo lo stato d’animo di diversi abitanti della zona ovest di Castelfranco, attraversata dall'asta del torrente Muson, alla notizia della realizzazione di un canale scolmatore dell’Avenale a nord della città.
Nei progetti dei tecnici del Consorzio di bonifica Piave, per evitare che l’Avenale apporti in centro storico un eccessivo quantitativo di acqua, con conseguenze drammatiche per la città, è stato pensato un sistema integrato di casse di espansione, accanto al quale è previsto anche un canale scolmatore, da realizzare in prossimità della rotonda di Villarazzo, che possa deviare le acque dei canali Roi e dell’Avenale all’interno del torrente Muson, quando le condizioni di quest’ultimo lo consentano. “Sarebbe un errore clamoroso e imperdonabile” commenta Mario Bertolo, portavoce di diversi residenti direttamente interessati al progetto. Bertolo ripercorre brevemente la storia dei due torrenti: “Dopo l’esondazione di Avenale e Muson nel 1998, sono stati realizzati diversi interventi, ad esempio le casse di espansione in territorio di Riese Pio X, con l’obiettivo di ridurre i rischi di esondazione dei due corsi d’acqua. Rischi che ad oggi sembrano un po’ più ridotti per il Muson che per l’Avenale, dato confermato anche dalle esondazioni di maggio e giugno 2024. Il progetto del canale scolmatore sembra dimenticare totalmente che anche in occasione dei tragici eventi della primavera scorsa, con l’esondazione dell’Avenale, anche il Muson aveva raggiunto il limite massimo, iniziando ad uscire dagli argini. Se in quell’occasione ci fosse stato lo scolmatore, il risultato sarebbe stato quasi sicuramente quello che entrambi i corsi d’acqua avrebbero allagato la nostra città. Il disastro sarebbe stato dunque ben peggiore”. Mario Bertolo afferma come siano diversi i residenti che chiedono dunque di ripensare a quest’opera, studiando invece altre soluzioni, senza spostare i problemi da una zona all’altra della città “secondo il principio del “mal comune, mezzo gaudio””. Con l’obiettivo di costituire un comitato per il controllo e il monitoraggio del prosieguo delle decisioni operative, il gruppo di residenti avverte: “Stiamo valutando l’invio di una lettera di diffida agli enti preposti, ossia il Comune di Castelfranco, la Provincia di Treviso, la Regione del Veneto, il Consorzio di bonifica Piave e il Genio civile di Treviso, anticipando che eventuali danni riconducibili al costruendo canale scolmatore verranno a loro attribuiti in sede legale”.
Leonardo Sernagiotto
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