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Emergenza Idrogeologica. Bassano 3/4
28.05.2025 - 10:34
Un terremoto politico scuote il Consorzio di Bonifica Brenta. Dietro la nomina di Luigi De Lucchi a commissario straordinario, ufficializzata dalla Regione Veneto, si cela una possibile trama sotterranea che ha paralizzato un ente cruciale per la gestione idraulica di un vasto territorio, dal Padovano al Bassanese.
Le lancette dell'orologio si sono fermate bruscamente mercoledì 30 aprile. L'ennesimo tentativo di trovare un accordo interno al Consorzio è miseramente fallito, facendo scattare l'intervento d'autorità della Regione. Un commissariamento che suona come una sonora bocciatura per chi, negli ultimi mesi, ha condotto le danze all'interno dell'ente. Le proroghe, un palliativo di fronte a una frattura che affonda le radici in rivalità intestine.
Luigi De Lucchi, agronomo con un curriculum di tutto rispetto nel campo della difesa del suolo e delle bonifiche, si trova ora catapultato in una polveriera. Il suo mandato, a tempo determinato fino alle elezioni autunnali, ha un duplice obiettivo: garantire l'ordinaria amministrazione e, soprattutto, riportare il Consorzio sulla retta via, quella dell'operatività al servizio del territorio. Un compito tutt'altro che semplice, in un clima avvelenato da quelle "beghe politiche" che, come ammesso dalla stessa Regione, hanno minato la governance dell'ente. Il compito più urgente per De Lucchi sarà quello di indire nuove elezioni entro cinque giorni dal suo insediamento, fornendo un piano dettagliato per restituire al Consorzio una guida legittima e rappresentativa.
Le prime reazioni politiche offrono uno spaccato delle tensioni in campo. Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Regione, non usa mezzi termini e punta il dito contro la Lega, accusandola di aver "portato dentro questo organo fondamentale una logica partitica", preferendo "impedire che fossero le associazioni di categoria e le rappresentanze del territorio a governare il consorzio". L'ombra di una presunta "occupazione di spazi di potere" aleggia sulle parole dell'esponente dem.
Dall'altra parte Coldiretti Veneto e Vicenza esprimono un cauto ottimismo. Pietro Guderzo auspica che le elezioni tengano lontani coloro che hanno "ridicolizzando i cittadini e il Consorzio stesso", mentre Carlo Salvan sottolinea l'importanza di una gestione saldamente ancorata al mondo agricolo.
Resta da capire se la nomina di De Lucchi e le imminenti elezioni riusciranno a sanare le ferite e a restituire al Consorzio di Bonifica Brenta la piena funzionalità di cui il territorio ha urgente bisogno. Le prossime settimane saranno cruciali per svelare retroscena e responsabilità di una crisi che ha messo a rischio la gestione di una risorsa vitale come l'acqua.
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