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DENTRO LA NOTIZIA ADRIA 3/3
06.07.2025 - 18:41
Un anno di attività intensa, quello appena concluso per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Rovigo, che presenta un bilancio ricco di cifre e operazioni, e che offre uno spaccato complesso e articolato della sicurezza nel territorio polesano.
I dati ufficiali parlano di risultati significativi, ma spingono anche a riflettere sul tessuto sociale e criminale della provincia. Oltre 6.300 delitti perseguiti su quasi 7.500 reati commessi: un dato che segnala un’efficace capacità di reazione da parte dell’Arma, con quasi 150 arresti e circa 2.000 denunce a piede libero.
Un’attività operativa sostenuta anche da un uso massiccio del numero di emergenza 112: più di 77.000 chiamate, che hanno richiesto oltre 14.500 interventi. Controllo del territorio e presenza fisica restano centrali nella strategia: oltre 60.000 persone identificate e 40.000 veicoli fermati testimoniano un’attività capillare, non solo preventiva ma anche investigativa. Particolare attenzione è stata posta al contrasto del traffico e consumo di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’anno, le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 47 kg di droga. Sono state 60 le persone arrestate o denunciate, tra cui un minorenne, mentre quasi 100 individui (il 9% under 18) sono stati segnalati come assuntori. Un dato che, al di là dell’aspetto repressivo, solleva interrogativi sulle dinamiche giovanili e sui sistemi di prevenzione nelle scuole e nei contesti familiari. Il tema della sicurezza su strada resta critico: più di 1.000 incidenti sono stati registrati nell’ultimo anno. In questo ambito, 50 persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza e 15 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, un dato quest’ultimo che coinvolge in modo preoccupante i più giovani. In un territorio che vanta un’importante componente naturalistica, l’attività dei Carabinieri Forestali si è concentrata su un’ampia gamma di controlli: oltre 1.000 ispezioni, tra vincoli ambientali, polizia fluviale, rifiuti, pesticidi e antibracconaggio. Da queste verifiche sono scaturite 36 denunce all’Autorità Giudiziaria. Un'attività essenziale che però segnala anche le vulnerabilità di un ecosistema sottoposto a pressioni costanti. Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Padova ha operato con decisione nella provincia, effettuando 156 ispezioni, da cui è emerso un dato preoccupante: un terzo delle attività controllate nel settore alimentare e sanitario è risultato non conforme. Sono stati eseguiti oltre 5 arresti e applicate 5 misure cautelari, a conferma di una situazione che impone un monitoraggio costante. Infine, il fronte forse più delicato e doloroso: quello della violenza domestica e di genere. Nel 2024, i Carabinieri di Rovigo hanno effettuato 3 arresti e 126 denunce in casi rientranti nel cosiddetto “codice rosso”. Un impegno importante che però riflette anche l’emergere di situazioni critiche all’interno della sfera familiare e relazionale. Il quadro che emerge è quello di una provincia attenta e ben presidiata, ma non priva di criticità. Se da un lato la risposta delle forze dell’ordine appare pronta ed efficace, dall’altro la fotografia dei reati – dalla droga alla violenza, dall’ambiente alla strada – invita a non abbassare la guardia. La sicurezza, oggi, non è solo questione di numeri, ma di tenuta sociale, prevenzione e collaborazione tra istituzioni e cittadini. E su questo, la partita è ancora tutta da giocare.
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