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SICUREZZA URBANA. VICENZA 2/4

A Vicenza turismo e degrado non vanno d’accordo

Il presidente di Confcommercio, Nicola Piccolo: «Dire che da altre parti si sta peggio è un messaggio che non piace né ai nostri associati, né alla gente».

A Vicenza turismo e degrado non vanno d’accordo

A vivere con apprensione il tema della sicurezza sono anche i titolari dei negozi in centro storico e di quelli di vicinato, che temono da un lato i ripetuti tentativi di furto con scasso, che spesso hanno procurato danni molto più elevati di quanto non sia stato il bottino. C’è, inoltre, il problema legato all’andirivieni di personaggi certamente poco raccomandabili che nelle periferie, alla sera, mettono in apprensione, mentre in centro storico la situazione riguarda più che altro i “soliti noti” che chiedono costantemente la questua, come conferma il presidente di Confcommercio Vicenza, Nicola Piccolo.

«Si tratta di situazioni piuttosto differenti, che tuttavia sono collegate tra loro da una parola: degrado. Gli associati del centro lo associano ai soliti sbandati, persone generalmente dipendenti da alcol o droghe, che fermano chi sta camminando o facendo shopping, o è seduto ad un bar o ad un ristorante. Alcuni di loro sono tranquilli, altri spesso molesti, ma è chiaro che servirebbe una presenza più costante, anche visivamente, delle forze dell’ordine. Tutti stiamo cercando di fare di Vicenza una città turistica e questo sicuramente non aiuta. C’è poi il problema delle cosiddette baby gang che sono ovviamente ben più pericolose e relativamente a queste i timori vengono vissuti anche in periferia e di sera. Abbiamo più volte incontrato il prefetto e perfino il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ed esposto le nostre richieste, ma non è facile interloquire con chi è abituato a confrontarsi con le problematiche che investono le grandi città. Tuttavia, dire che da altre parti si sta peggio è un messaggio che non piace né ai nostri associati né alla gente».

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