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DENTRO LA NOTIZIA | PADOVA 1/1
26.06.2025 - 19:15
Foto di repertorio
Padova si trova al centro di un inedito braccio di ferro istituzionale tra Prefettura e Amministrazione comunale, con al centro la sperimentazione delle cosiddette "zone ad alto impatto", note al pubblico come Zone Rosse. Il provvedimento, annunciato al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, prevede un’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine per un periodo di 90 giorni in un’area del quartiere Arcella, una delle più popolose e complesse della città.
Secondo quanto stabilito dalla Prefettura, nella zona individuata sarà possibile allontanare persone con precedenti penali e emettere Daspo urbani nei confronti di soggetti ritenuti molesti, in linea con le disposizioni previste per le aree a rischio sicurezza. Una decisione che ha subito provocato la reazione del sindaco Sergio Giordani, che ha scelto di rivolgersi direttamente ai residenti con una lettera aperta.
"Cari arcellani e care arcellane, sono orgoglioso dei progressi che, con l’aiuto di tutti, abbiamo realizzato nel nostro quartiere", scrive il primo cittadino. "La mia posizione presso il Prefetto è stata chiara: sono assolutamente favorevole a controlli anche ad alta intensità, e grato alle forze dell’ordine per il lavoro svolto. Ma sono fortemente contrario e preoccupato per la scelta, che non ho condiviso, di definire tre quarti dell’Arcella come zona rossa."
Giordani critica duramente il metodo con cui la misura è stata imposta, definendola una decisione calata dall’alto e strumentalizzata a fini politici: "È un provvedimento che rischia di penalizzare l’immagine di un intero quartiere e sembra rispondere più alla propaganda del governo che a reali esigenze di sicurezza. Serve forse solo ad accontentare qualche esponente leghista a Roma".
La tensione istituzionale arriva in un momento in cui alcuni commercianti della zona avevano espresso la necessità di maggiore presenza delle forze dell’ordine, al punto da dotarsi in autonomia di servizi di vigilanza privata. Tuttavia, secondo il sindaco, la strada intrapresa dalla Prefettura rischia di danneggiare un tessuto sociale che, negli ultimi anni, ha lavorato per un lento ma concreto processo di riqualificazione.
“Non ho litigato con prefetto e questore – precisa il sindaco Giordani – C’è un’immagine sbagliata, siamo in buoni rapporti, ci parlo in continuazione. Io e i miei assessori abbiamo dedicato otto anni all’Arcella, investito 30 milioni di risorse pubbliche perché diventasse un bel quartiere, è una città nella città. Sono molto orgoglioso. Quando al Cosp mi hanno proposto “facciamo la zona alto impatto all’Arcella” mi sono chiesto: “ma perché?” e ho esposto la mia posizione da sindaco”.
Le reazioni non si sono fatte attendere, soprattutto dal fronte centrodestra, che si è schierato a sostegno della Prefettura. Il quartiere – è l’opinione condivisa – necessita da anni di una presenza costante delle forze dell’ordine, anche alla luce di episodi ripetuti di microcriminalità e disagio sociale.
Tra i più espliciti, il Sottosegretario all’Interno Andrea Ostellari, che ha difeso con forza l’iniziativa: “L’Arcella non perde valore se c’è più polizia. L’Arcella perde valore se continuano episodi incredibili”, ha dichiarato. “Da padovano e arcellano, sono contento di sapere che anche le scuole frequentate dai miei figli rientrano nella nuova Zona Rossa. Esprimo la mia piena solidarietà al Prefetto e ai membri del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per gli attacchi ingiustificati del sindaco Giordani, che ancora una volta si dimostra ostaggio del Partito Democratico. Invece di stare dalla parte dei cittadini, sceglie di appoggiarsi alla sinistra più estrema, quella che ha paura della polizia”.
Dopo le polemiche, il sindaco mantiene la promessa fatta nelle scorse settimane: arriva un video promozionale dedicato al quartiere, con l’obiettivo di valorizzarne l’identità e contrastare la narrazione negativa legata alle recenti misure di sicurezza. Il video è stato diffuso attraverso una campagna informativa sulle emittenti televisive locali. “Vogliamo raccontare un’Arcella diversa – aveva dichiarato il primo cittadino – un quartiere vivo, multiculturale, dove si può vivere bene, frutto di anni di impegno e investimenti pubblici”.
Con questa iniziativa, l’amministrazione comunale punta a restituire dignità e fiducia a una parte della città spesso al centro del dibattito politico e mediatico, ma anche protagonista di un lento e concreto processo di riqualificazione urbana.
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