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L'inverno nero del Treviso è costato la panchina a Cacciatore: la soluzione è il "mago della D" Carmine Parlato

I trevigiani devono tornare a correre per tentare di riprendere le Dolomiti Bellunesi

L'inverno nero del Treviso è costato la panchina a Cacciatore: la soluzione è il "mago della D" Carmine Parlato

La presentazione di mister Carmine Parlato

Una crisi inattesa e inspiegabile ha colpito il Treviso ed è costata la panchina a mister Fabrizio Cacciatore. Al suo posto è arrivato l'uomo Serie D, Carmine Parlato, il tecnico napoletano che ha vinto questo campionato per 5 volte: basterà per tornare tra i professionisti?

Da AdriaAdria. Sono passate 17 partite tra l'andata al Comunale "Bettinazzi" e il ritorno al Tenni contro i rodigini. Nel mezzo il Treviso non aveva mai perso. Il 3-0 subito alla sesta giornata aveva segnato paradossalmente una svolta in positivo per i biancazzurri: da quel pomeriggio in poi la squadra si era comportata da corazzata. E così sono arrivate tante gioie e la vetta del girone C di Serie D. Poi di nuovo l'Adriese, una vera e propria bestia nera, ha sancito il ritorno alla sconfitta dei trevigiani, ma soprattutto l'inizio di una crisi interminabile e per, certi versi, difficilmente spiegabile. Da quel momento è partito un periodo a tinte foschissime sulle sponde del fiume Sile. Si è concretizzato il sorpasso in classifica da parte delle Dolomiti Bellunesi, che hanno sfruttato l'occasione e si sono ritrovate davanti a tutti. Ma soprattutto la società del Tenni ha deciso di sollevare dall'incarico di allenatore Mister Fabrizio Cacciatore. Il tecnico torinese chiude la sua esperienza in biancazzurro con all'attivo 19 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Non è bastato per convincere una piazza molto esigente. Fatali sono state tre fragorose cadute nelle sue ultime quattro gare e probabilmente un rapporto che si era incrinato con lo spogliatoio. Si chiude, dunque, un'era, proprio quando il club sembrava essere in controllo sull'obiettivo dell'agognato ritorno tra i professionisti. E, invece, in appena un mese tutto si è complicato tra errori e rimpianti. A prendere in mano il timone di questa nave in burrasca ci ha pensato Carmine Parlato, uno che la Serie D la conosce molto bene.

Matteo Zuliani sarà il suo secondo, mentre il resto dello staff è stato confermato. Il mister napoletano, ex calciatore, ha vinto questo campionato ben 5 volte, con Rovigo, Pordenone, Padova, Rieti e Trento: un uomo da record, insomma. Unica pecca? Non viene da un periodo brillante: tre esoneri nelle ultime tre esperienze in panchina con lo stesso Trento, il Cjarlins Muzane e la Folgore Caratese. Come il Treviso, dunque, anche il suo nuovo allenatore è in cerca di riscatto. Dietro alla scelta di Parlato c'è la chiara volontà del Ds Attilio Gementi: i due, infatti, hanno collaborato insieme a Trento tra il 2020 e il 2022 e sono legati da un ottimo rapporto professionale: "Carmine Parlato conosce molto bene la categoria e i nostri giocatori. La società non vuole lasciare nulla di intentato in queste ultime partite e questo inizio di anno nuovo con qualche difficoltà di risultato ha portato a prendere questa scelta. Essendo una società ambiziosa e una piazza importante abbiamo scelto un profilo d’esperienza che possa confrontarsi con il nostro palcoscenico e i nostri tifosi”, ha spiegato il Ds.
Si riparte, dunque, da una certezza della categoria, che si è così espresso alla sua conferenza stampa di presentazione: "So cosa mi aspetta, quello che mi viene richiesto dalla società e con grande convinzione dei nostri mezzi farò in modo di portarla nella categoria a cui ambisce. Domani inizia il lavoro sul campo, credo che il gruppo sia forte e verificherò al più presto le mie idee in campo. A prescindere dall'aspetto tecnico tattico sarà importante il fattore mentale”. Non ha funzionato dunque la scommessa di puntare su un allenatore giovane ed emergente come Cacciatore, con idee fresche ed entusiasmo, ma che è mancato nel momento cruciale del cammino. Rimane qualche rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato. Parlato ripartirà per prima cosa, come ha dichiarato, dalla mente dei giocatori, frastornati da un ultimo periodo di grande difficoltà. Dopodiché l'aspetto fisico sarà un'altra componente da non sottovalutare: la squadra è apparsa in ritardo di condizione nel febbraio nero trevigiano. Parlato dovrà poi risvegliare i tenori offensivi biancoazzurri: Aliu, Posocco, Beltrame e Gioè hanno bisogno di ritrovare la porta dopo un periodo di scarsa lucidità. Anche la fase difensiva andrà ritoccata: la porta di Mangiaracina fatica a rimanere chiusa e per vincere la solidità è tutto.

Servirà tornare a correre, ritrovare energie e lucidità per quello che sarà un finale in cui non sarà più concesso l'errore per provare a riprendere le Dolomiti Bellunesi. Vincere e rimanere in scia per poi giocarsi tutto nel decisivo scontro promozione del 17 aprile alla terzultima di campionato a casa dei rosa

Stefano Parpajola

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