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Padova. Serie B

Matteo Andreoletti: l'uomo del destino nella città del Santo

36 anni e un futuro tutto da scrivere: chi è l'allenatore che ha portato il Padova in Serie B

Matteo Andreoletti: l'uomo del destino nella città del Santo

Matteo Andreoletti

Il Padova è tornato in Serie B e molto di questo traguardo lo deve a mister Matteo Andreoletti. Ecco gli ingredienti con cui l'uomo del momento nella città del Santo ha condito questo trionfo.

Matteo Andreoletti da Alzano Lombardo, l'uomo giusto al momento giusto. L'allenatore del Padova è il vero deus ex machina della promozione in Serie B dei biancoscudati. Lo conoscevano in pochi, quasi nessuno. Lo chiamavano scommessa. Nasce nell'indifferenza più totale la sua storia patavina: 1500 persone nel deserto della prima all'Euganeo. Ma basta poco per capire che quest'uomo aveva qualcosa di speciale.

È giovane, ma sembra uno navigato. È competente, è ossessionato dal gioco del calcio; ha studiato dai grandi, si vede: Conte, De Zerbi, Gasperini tra i suoi modelli. Ruba qualcosa da tutti, ma ci mette poi tantissimo del suo. È il suo stile che colpisce, il suo modo di parlare alla gente, senza filtri. È una persona vera Andreoletti, ti permette di entrare nel suo mondo, non nasconde la realtà difficile in cui si è calato, anzi. Si fa carico di tutto in questa città, se la prende sulle spalle da vero condottiero. È un parafulmine, mitiga il gelo tra la piazza e la società, tra la tifoseria in protesta e una squadra ritenuta non all'altezza fino a poco tempo addietro. E lo fa con la sua comunicazione vera, reale, ma anche accurata in ogni dettaglio. Non lascia nulla al caso.

Il campo inizia a parlare, gara dopo gara: i suoi ragazzi diventano gli "invincibili", ci vogliono 25 partite per fermarli. Iniziano a incuriosire le idee di un giovane allenatore di cui si sapeva ben poco; ma è "il solito fuoco di paglia", si dice in città. I suoi, intanto, continuano a macinare calcio e vittorie. 10 punti di vantaggio sul Vicenza a gennaio: fa sembrare facile quello che facile non è. 

Sembra tutto perfetto, ma ecco un contorno ancora più romantico in questa storia. Andreoletti e i suoi, belli e perfetti, diventano umani, fragili, come i comuni mortali: perdono alcune partite e poi piangono per quella vetta persa a Caravaggio dopo 34 giornate al comando. E allora tutto sembra finito. Ma dall'alto qualcosa o qualcuno comprende che questa sarebbe stata una grande ingiustizia: il Santo? Nereo Rocco a Trieste? Può essere. Ma nulla, nel calcio, avviene per caso. È il percorso incredibile che viene premiato: l'umiltà, la semplicità, il lavoro, ma anche l'ossessione del successo, la competenza e la professionalità. C'è tantissimo in questo universo fatato.

Chiude davanti il Padova, torna in Serie B. Riassumono tutto le parole dell'allenatore profetizzate ad agosto ai suoi: "Voglio che immaginiate noi tutti insieme ad aspettare gli ultimi due minuti prima del fischio finale che ci separano dalla vittoria del campionato, ho i brividi solo a pensarci". E così è stato nel pomeriggio magico di Lumezzane. Ci ha creduto dal primo secondo in biancoscudato, già lo sapeva lui, era tutto scritto nelle stelle. Matteo Andreoletti da Alzano Lombardo, l'uomo del destino nella città del Santo.

Stefano Parpajola 

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