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La storia di Andrea Reffo, il capitano dei Cavaliers Castelfranco

Oggi è la guida di una squadra intera e una bandiera della società

La storia di Andrea Reffo, il capitano dei Cavaliers Castelfranco

Andrea Reffo, @foto di Maria Daminata

Andrea Reffo è il capitano e centro dei Cavaliers Castelfranco, squadra veneta di football americano.

Il 28enne ha cominciato a giocare a 16 anni, dopo una lunga ricerca del suo spazio nel mondo. “Ero un ragazzo robusto, faticavo a trovare uno sport che mi piacesse davvero e che mi accogliesse. Avevo provato col rugby, ma non è andata. Poi ho trovato un volantino a scuola: parlava di football americano. Mi sono detto, proviamoci". Era il 2013. Oggi sono passati 12 anni, tutti vissuti con la stessa maglia addosso.

Nel racconto di Andrea, la parola “famiglia” ricorre spesso, non solo metaforicamente. "La maggior parte dei ragazzi che oggi sono con me in prima squadra c'erano anche nelle giovanili. Ci conosciamo da anni. È una seconda casa questa. Ho anche conosciuto mia moglie qui, è la sorella del nostro coach". I legami nati sul campo si sono trasformati in qualcosa di più grande, dentro e fuori dallo spogliatoio.

Il cuore del team è formato da ragazzi cresciuti insieme. Anche gli allenatori sono ex giocatori, segno di un’identità forte che si tramanda e si rinnova. “Chi arriva si aggrega, ma i pilastri sono nati qui, con questa maglia".

La corsa verso il titolo ha spesso incontrato un ostacolo doloroso: le semifinali. “È un tabù? Forse, ma vuol dire che non eravamo pronti. Dispiace tanto, perché si lavora un anno intero per arrivare lì. Però bisogna imparare dagli errori. Quest’anno la squadra c’è, le potenzialità pure. Se continuiamo così possiamo farcela, ma bisogna andarsela a prendere".

Andrea gioca come centro, una posizione centrale non solo nel nome, ma anche per l'importanza che ha in questo sport. “Negli anni mi sono spostato in questo ruolo. Sono riuscito a diventare un punto di riferimento. Ho sempre partecipato alle attività della società. Sono, infatti, anche nella dirigenza, mi occupo dell’organizzazione del campionato, degli eventi e faccio promozione nelle scuole. Essere capitano per me è anche questo".

Tra i ricordi più belli spicca una trasferta a Catania, durante i play-off. “Quel giorno, per un infortunio di un compagno, ho giocato per la prima volta da titolare come centro. E questo è il ruolo che mi ha fatto esplodere".
Il più brutto? “Quando siamo in pochi ad allenarci. Fa male".

Il sogno della Nazionale è rimasto lì, sfiorato nelle giovanili. Ma Andrea non ha mai smesso di guardare avanti: “Vorrei vincere il campionato prima di smettere. E magari giocare anche dopo i 40 anni. Poi mi piacerebbe allenare, ma una cosa è certa: resterò in questo mondo".

La sua è una storia che parla a chiunque si sia sentito fuori posto, a chi ha cercato uno spazio in cui essere sé stesso. E Andrea Reffo l'ha trovato al centro del mondo Cavaliers Castelfranco, una famiglia prima che una squadra di football americano.

Stefano Parpajola

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