Una stagione amara, la prima tra i professionisti dopo 47 anni, si è chiusa con la retrocessione a Chioggia. Ma Ivano Boscolo Bielo, il Presidente dell'Union Clodiense, non ha intenzione di fermarsi. Anzi, ha già lo sguardo rivolto verso il futuro. “È stata un’annata complicata. Ma abbiamo imparato. E ora vogliamo ripartire”.
Nella costruzione della squadra qualcosa non è girato nel verso giusto: “Abbiamo pagato un po’ di inesperienza, è vero. Nonostante ci fossimo strutturati bene a livello organizzativo e gestionale, sul piano tecnico ci è mancato qualcosa: forse sarebbero serviti 3-4 giocatori di categoria in più. Il cambio di allenatore, inoltre, doveva essere fatto prima del mercato di gennaio".
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Il Presidente, in ogni caso, ci tiene a sottolineare anche quanto di buono è stato fatto: “C’è orgoglio per Chioggia, per aver portato questa città nel calcio professionistico. Per me è stato un onore essere il presidente che ha riportato la squadra in Serie C dopo tanto tempo”.
Tra i momenti più significativi della stagione c’è sicuramente il ritorno al Ballarin, ristrutturato e finalmente pronto ad accogliere i granata. “È stata una bella emozione. Il debutto in casa è stato contro una squadra importante come il Padova. È stata una gran serata".
Dal punto di vista sportivo, l’inizio aveva fatto sperare: “Siamo partiti abbastanza bene, ricordo le prime 5 partite con piacere. Ma la sconfitta contro la Pro Patria nel finale di stagione è stata una mazzata, lì ho capito che salvarsi sarebbe stata durissima".
Nonostante la retrocessione, l'Union Clodiense non si arrende. Anzi, si è già al lavoro in vista della prossima annata. “Si ripartirà da mister Bruno Tedino. Il nuovo direttore sarà Sandro Federico. Ci stiamo muovendo su tutti i fronti e presenteremo domanda di ripescaggio: siamo una società strutturata e pronta per rifare la Serie C. Se non sarà possibile, costruiremo una squadra competitiva per tornare su".
Boscolo Bielo è un personaggio schietto e vero, senza peli sulla lingua. È diretto nel parlare alla città: “Ho deciso di restare nonostante la retrocessione, ma da solo diventa tutto più difficile. Mi auguro che a Chioggia emergano persone con la voglia di fare calcio. Le componenti per fare bene sono tre: la società, l’amministrazione — che ringrazio — e la città. Ecco, quest'ultima è mancata un po’. I tifosi? Sono il dodicesimo uomo e li ringrazio. Ci hanno sempre seguito in Serie C e così faranno in Serie D".
Riamane un anno storico per Chioggia. Il sogno della Serie C è stato realizzato. Resta la piccola speranza di un ipotetico ripescaggio. In caso contrario sarà Serie D. Ma Boscolo Bielo e la sua Union Clodiense ripartiranno con lo stesso entusiasmo e con lo stesso desiderio: riportare in alto il calcio clodiense. Servirà, però, questa volta, l’aiuto di tutti.
Stefano Parpajola