Clodiense, il sogno è finito: è Serie D

La squadra di Chioggia chiude all'ultimo posto e abbandona il professionismo

Stefano Parpajola

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28.04.2025 - 08:29

Lo Stadio Aldo e Dino Ballarin in occasione di Clodiense-Padova

Chioggia: il sogno è finito. È arrivata, infatti, un'amara retrocessione dalle parti del Ballarin. La squadra, prima di Andreucci, e poi di Tedino, non si è mai realmente riuscita a calare nella categoria della Serie C. La stagione dei granata è partita in salita con l'handicap delle prime otto gare casalinghe disputate al Sandrini di Legnago; è arrivata una sola vittoria nelle prime 18. Dopodiché Chioggia ha vissuto un momento storico: la prima volta nel professionismo dopo 43 anni allo stadio Aldo e Dino Ballarin; perdipiù in una partita non banale come quella contro il Padova. A metà gennaio il presidente Ivano Boscolo Bielo tenta di svoltare la situazione con il cambio in panchina: si opta per la scelta di Bruno Tedino. In più dal mercato arrivano i rinforzi con gli acquisti tra gli altri di Firenze e Zigoni. Fiducia e nuovi volti dunque in casa Chioggia. Il lavoro della società, però, non basta per invertire la rotta. La squadra è inesperta e non riesce a trovare continuità di risultati. Le vittorie casalinghe contro Pro Vercelli e Novara illudono l'ambiente, ma sul più bello si ferma la rincorsa clodiense; infatti, la sconfitta al Ballarin contro l'Atalanta Under 23 sancisce la matematica retrocessione a due giornate dalla fine. Cosa rimane? Resta in ogni caso un anno storico per la città, che si è riaffacciata nel calcio professionistico 43 anni dopo l'ultima volta. Salta all'occhio poi un dato che ha dell'incredibile: si tratta della cosiddetta Zona Chioggia. I lagunari, infatti, hanno realizzato ben 13 reti negli ultimi 10 minuti di gioco, segno di una squadra che, nonostante i limiti, non ha mai mollato. E ora che sarà del futuro? Si ripartirà dalla Serie D. Sarà da capire come la società deciderà di investire per ripartire, tentando un nuovo assalto alla Serie C o ridimensionando le proprie ambizioni. (s.p.)

Chioggia: il sogno è finito. È arrivata, infatti, un'amara retrocessione dalle parti del Ballarin. La squadra, prima di Andreucci, e poi di Tedino, non si è mai realmente riuscita a calare nella categoria della Serie C. La stagione dei granata è partita in salita con l'handicap delle prime otto gare casalinghe disputate al Sandrini di Legnago; è arrivata una sola vittoria nelle prime 18. Dopodiché Chioggia ha vissuto un momento storico: la prima volta nel professionismo dopo 43 anni allo stadio Aldo e Dino Ballarin; perdipiù in una partita non banale come quella contro il Padova. A metà gennaio il presidente Ivano Boscolo Bielo tenta di svoltare la situazione con il cambio in panchina: si opta per la scelta di Bruno Tedino. In più dal mercato arrivano i rinforzi con gli acquisti tra gli altri di Firenze e Zigoni. Fiducia e nuovi volti dunque in casa Chioggia. Il lavoro della società, però, non basta per invertire la rotta. La squadra è inesperta e non riesce a trovare continuità di risultati. Le vittorie casalinghe contro Pro Vercelli e Novara illudono l'ambiente, ma sul più bello si ferma la rincorsa clodiense; infatti, la sconfitta al Ballarin contro l'Atalanta Under 23 sancisce la matematica retrocessione a due giornate dalla fine. Cosa rimane? Resta in ogni caso un anno storico per la città, che si è riaffacciata nel calcio professionistico 43 anni dopo l'ultima volta. Salta all'occhio poi un dato che ha dell'incredibile: si tratta della cosiddetta "Zona Chioggia". I lagunari, infatti, hanno realizzato ben 13 reti negli ultimi 10 minuti di gioco, segno di una squadra che, nonostante i limiti, non ha mai mollato. E ora che sarà del futuro? Si ripartirà dalla Serie D. Sarà da capire come la società deciderà di investire per ripartire, tentando un nuovo assalto alla Serie C o ridimensionando le proprie ambizioni. (s.p.)

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L'Union Clodiense sta vivendo la sua prima storica stagione in Serie C a 47 anni di distanza dall'ultima volta. Dopo una partenza complicatissima la società ha cambiato la guida tecnica con l'avvento di mister Tedino e ha rinforzato la squadra nel mercato invernale: ora c'è uno spiraglio per il sogno salvezza.