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05.11.2025 - 17:20
Bosco Verde
La fotografia ambientale del capoluogo Polesano mostra luci e ombre: piccoli passi avanti nei rifiuti, ma la qualità dell’aria resta un’emergenza
Rovigo: È stata presentata la nuova edizione di Ecosistema Urbano, l’annuale rapporto di Legambiente in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia, che fotografa lo stato di salute ambientale dei 106 capoluoghi italiani attraverso venti indicatori.
Per Rovigo la classifica non è incoraggiante: il capoluogo Polesano si colloca al 77° posto, confermando difficoltà ormai croniche su diversi fronti, a cominciare dalla qualità dell’aria.
Secondo Legambiente Rovigo, «dallo studio degli indicatori più significativi emerge il quadro di una città che fatica a migliorare le sue criticità di lungo corso, qualità dell’aria in primis, e che necessita di un’accelerazione importante nelle politiche ambientali e nell’applicazione di azioni concrete su ambiti chiave come la mobilità e la gestione del verde urbano».
L’associazione ambientalista sottolinea anche «l’importanza di aggiornare e rivedere ogni anno i dati da parte dell’amministrazione comunale, così da garantire un monitoraggio continuo e realistico dello stato di salute della città».
Come per molti capoluoghi veneti, anche a Rovigo la qualità dell’aria resta uno dei problemi più gravi. L’inquinamento atmosferico continua a rappresentare un’emergenza strutturale che, secondo Legambiente, «va affrontata investendo con decisione sull’efficientamento energetico e sulla mobilità sostenibile».
Sul fronte dell’economia circolare arrivano invece segnali positivi: la raccolta differenziata sale all’85%, contro l’83,1% dello scorso anno. Un dato che conferma l’efficacia del nuovo sistema di raccolta e tariffazione, e che premia l’impegno dei cittadini.
Migliorano leggermente anche i consumi idrici domestici, passati da 142 a 137 litri al giorno per abitante. Cala di poco la dispersione idrica, oggi al 34,5%, segno che la rete resta ancora fragile ma mostra piccoli progressi.
Nel verde urbano il numero di alberi si mantiene stabile – sette ogni cento abitanti – ma diminuisce il verde accessibile, che passa da 38 a 26 metri quadrati per abitante. Un dato in controtendenza che, osserva Legambiente, «richiede un’attenzione maggiore alla tutela e alla rigenerazione del patrimonio verde cittadino».
Piccoli passi avanti per la mobilità ciclabile, con le piste che raggiungono i 12,5 metri equivalenti ogni cento abitanti, contro gli 11,6 del 2023. In flessione invece il trasporto pubblico locale: i viaggi per abitante passano da 11 a 10 l’anno e diminuisce anche l’offerta complessiva di servizio.
Per Legambiente Rovigo «è indispensabile investire con urgenza nel trasporto pubblico e nella mobilità sostenibile, se si vuole ridurre in modo strutturale l’inquinamento e migliorare la vivibilità urbana».
Un capitolo particolare riguarda la pedonalizzazione. Nel 2022 il Comune segnalava appena 0,02 metri quadrati per abitante di superficie pedonale, mentre nei report successivi il dato è salito improvvisamente a 190,5 metri quadrati. «Si tratta di una discrepanza che richiede approfondimento – precisa Legambiente Rovigo – poiché non tutte le città interpretano allo stesso modo le aree ZTL o le superfici pedonalizzate, e questo può portare a risultati fuorvianti».
L’associazione ambientalista invita infine a un confronto costruttivo con le istituzioni locali: «Chiediamo all’amministrazione comunale di ascoltare e considerare le osservazioni provenienti dal territorio. Solo attraverso un dialogo aperto e trasparente tra istituzioni e cittadini si può costruire una Rovigo più sostenibile, capace di garantire un futuro migliore a tutta la comunità».
Guendalina Ferro
Edizione
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