Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

DENTRO LA NOTIZIA

Plastic Free Treviso: volontari in prima linea contro la plastica

Verso il 2050 più plastica che pesci: volontari, raccolte e cultura per fermare l'invasione dal fiume al mare

Plastic Free Treviso: volontari in prima linea contro la plastica

Entro il 2050 nei mari potrebbe esserci, in peso, più plastica che pesci. Una previsione che fotografa un disastro già in corso, alimentato per l’80% dai rifiuti che dai fiumi finiscono in mare. In Italia, un monitoraggio su dodici corsi d’acqua ha rilevato che l’87% dei materiali galleggianti è plastica, in gran parte monouso. Un fenomeno che non solo inquina, ma mina la credibilità degli sforzi di transizione ecologica: ecosistemi compromessi, danni alla salute pubblica e bonifiche pagate da tutti.

Nonostante campagne e divieti, l’abbandono continua e i controlli restano fragili. In questo vuoto si inserisce l’associazionismo, che supplisce dove le politiche ambientali arrancano. Plastic Free Onlus, nata nel 2019, è oggi una delle realtà più attive nella lotta contro l’inquinamento da plastica, con una rete capillare di volontari e iniziative in tutta Italia.

A Treviso il gruppo locale lavora lontano dai riflettori ma con risultati concreti: raccolte, incontri nelle scuole. Nel 2024, in Veneto, i volontari hanno rimosso oltre 98 tonnellate di rifiuti, un dato che racconta la portata del problema prima ancora che la buona volontà di chi si impegna.

«La sfida è passare da eventi isolati a un cambiamento di mentalità – spiega Sara Simionato, referente trevigiana –. Non basta pulire una volta, serve ridurre l’uso della plastica ogni giorno, nei bar, nelle scuole, nei luoghi pubblici».

Un invito a trasformare la raccolta in cultura, e la buona volontà in responsabilità condivisa. Anche se alcuni Comuni ancora non percepiscono come urgente il problema e spesso i volontari sono in difficoltà nell’organizzare le iniziative per mancanza di aiuti tangibili che vengano incontro alle necessità dei volontari che cercano di organizzare le raccolte al meglio.  Basti pensare che in due ore tredici volontari hanno raccolto 500 kg di rifiuti anche ingombranti. Insieme al gesto concreto della raccolta, per l’associazione è centrale anche la dimensione culturale: creare consapevolezza, cambiare mentalità e far maturare l’idea che ognuno può fare la sua parte. (s.b.)

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione