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DENTRO LA NOTIZIA
07.11.2025 - 08:39
Entro il 2050 nei mari del mondo potrebbe esserci, in peso, più plastica che pesci. Un disastro già in corso: l’80% dei rifiuti arriva dai fiumi e in Italia l’87% dei materiali galleggianti è plastica, per lo più monouso. Nonostante campagne e divieti, l’abbandono continua e i controlli restano fragili.
A colmare questo vuoto ci pensa il volontariato. Tra le realtà più attive c’è Plastic Free Onlus, nata nel 2019 e oggi presente in tutta Italia. Anche a Padova i volontari lavorano con costanza per la tutela dell’ambiente, organizzando raccolte, incontri nelle scuole e attività di sensibilizzazione.
«A Camposampiero abbiamo iniziato a instaurare un buon rapporto con l’amministrazione – racconta Roberta Antonello, referente provinciale di Plastic Free Padova –. Il nostro obiettivo è estendere la collaborazione a tutti i comuni del territorio, attraverso la stipula di un protocollo d’intesa che permetta di semplificare le procedure burocratiche e facilitare l’attività dei volontari. Sarebbe un modo per costruire un vero patto tra cittadini e istituzioni per la tutela dell’ambiente».
Ma l’impegno quotidiano non è privo di ostacoli. «Siamo ancora pochi rispetto all’estensione della provincia – aggiunge Antonello – e la quantità di rifiuti abbandonati cresce più velocemente di quanto riusciamo a raccoglierli. Per questo abbiamo sempre bisogno di nuove energie e di persone disposte a dedicare un po’ del proprio tempo alla causa».
Tra le proposte per il futuro, anche quella di installare distributori pubblici d’acqua in città per ridurre l’uso di bottiglie in plastica. «Sarebbe un piccolo ma importante passo – conclude Antonello – per dire finalmente stop alla plastica monouso».
Un impegno silenzioso, quello di Plastic Free, che parte dal basso e dimostra come ogni gesto, anche piccolo, possa diventare una scelta concreta per un ambiente più pulito. (s.b.)
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