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Sempre più caldo nel padovano: 1,5 gradi in più dal 1850

Dal 1850 la temperatura in provincia di Padova è aumentata in media di 1,55 gradi: l'agricoltura — responsabile dell'8,4% delle emissioni — punta sui crediti di carbonio come opportunità economica, ma resta forte l'incertezza normativa mentre si corre verso le emissioni zero al 2050.

Padova, Comunità Energetica di Albignasego: riduzione di 22 tonnellate di CO2 e 139 Kg di PM10

Foto di repertorio

Dal 1850 ad oggi la temperatura in provincia di Padova si è alzata, in media, di 1,55 gradi a causa delle emissioni di gas serra.

Comuni schiacciati da carenza di risorse, burocrazia e mancanza di personale tecnico

“Gli enti locali si trovano a rispondere di ritardi che non dipendono da loro, come i risvolti legali del codice degli appalti. C’è una discrepanza tra la realtà operativa e le stringenti normative imposte dall’Unione Europea”

Ora o mai più, siamo chiamati ad invertire la tendenza”, ha sottolineato il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, in occasione del convegno “Crediti di carbonio in agricoltura. Cogliere le opportunità senza generare illusioni”.

“Al fine di evitare scenari catastrofici – ha osservato il ricercatore dell’Ispra, Lorenzo Ciccarese – entro la fine del secolo, a livello globale, siamo tenuti a rimanere entro i 2 gradi di aumento delle temperature. Ovvero, è necessario centrare l’obiettivo di emissioni zero al 2050”.

L’8,4% delle stesse emissioni sono riconducibili al comparto del primario.

“I crediti di carbonio permettono agli agricoltori di guadagnare denaro o ottenere dei vantaggi economici attraverso pratiche agricole virtuose in grado di ridurre le stesse emissioni di gas serra nell’atmosfera”. Questa buona prassi, però, non è ancora stata normata in via ufficiale.

“Il quadro non è chiaro – ha precisato il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini – Attualmente, sul mercato sono presenti delle proposte di crediti di carbonio governati da schemi nazionali, regole comunitarie e da soggetti privati”.

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