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12.11.2025 - 05:17
Roberto Lorin, presidente Coldiretti Padova
Coldiretti Padova: “La riduzione del 20% della Pac rischia di compromettere anni di lavoro sul biogas e il biometano “fatto bene” e a misura di aziende agricole. Sì al fotovoltaico sui tetti delle nostre aziende e all’agrivoltaico, purché non si traduca in consumo di suolo”
Nel Conselvano l’agricoltura è una delle principali voci economiche del territorio e gli imprenditori non nascono la preoccupazione per i riflessi delle scelte dell’Unione Europea sulla prossima politica agricola comunitaria con importanti tagli al settore. “Non si può parlare di transizione verde riducendo le risorse agli agricoltori. - afferma Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova - Il taglio del 20% alla Pac rischia di compromettere, ad esempio, anni di lavoro sul biogas, il biometano e il digestato. Serve coerenza: la sostenibilità non si fa a parole, ma con scelte politiche eque e coraggiose. Il biometano “fatto bene”, che è quello su cui lavoriamo da anni in collaborazione con Legambiente, rappresenta una delle sfide più importanti per il futuro dell’agricoltura e per la sicurezza energetica del Paese”, ribadisce il presidente di Coldiretti Padova.
In tema di energie rinnovabili e sostenibilità delle imprese agricole, negli ultimi anni, ricorda Lorin, l’Italia ha vissuto una forte espansione del settore: “Il nostro impegno è garantire continuità e sviluppo, sostenendo chi produce energia pulita a partire dai propri scarti agricoli”.
Non mancano tuttavia le criticità. “Oggi l’eccessivo carico burocratico rallenta l’autorizzazione degli impianti”, ammonisce Lorin, auspicando “una semplificazione delle procedure e un reale riconoscimento del valore ambientale del digestato, elemento centrale dell’economia circolare agricola”.
L’altro tema sentito dagli agricoltori è il fotovoltaico e in particolare la proliferazione di impianti a terra che sottraggono terreno anche all’agricoltura. “Su questo la nostra posizione è sempre stata chiara: ben vengano le fonti alternative di energia, - spiega Lorin - che costituiscono anche un’utile integrazione al reddito delle aziende agricole, purché questo non si traduca in consumo di suolo. Da anni Coldiretti sostiene e condivide tutte le iniziative che puntano all’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni, stalle, tettoie, magazzini aziendali, edifici rurali e si è attivata con le istituzioni proprio per indirizzare i contributi e gli incentivi economici a questo genere di interventi attraverso il bando nazionale “Parco agrisolare”.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici a terra, proprio su richiesta di Coldiretti Veneto nel 2022 la Regione del Veneto, d’accordo in pieno con la nostra posizione, si è dotata di una norma regionale per mettere un freno alla proliferazione indiscriminata di pannelli solari a terra ponendo maggiore attenzione alla salvaguardia del paesaggio agrario e alla tutela dei terreni coltivabili. Sono state definite a livello provinciale anche le zone agricole di pregio che impediscono l’installazione di pannelli a terra in buona parte della superficie coltivata. Nel nostro territorio dopo il boom di impianti a terra degli anni scorsi adesso c’è una maggiore sensibilità e attenzione ma non dobbiamo abbassare la guardia.”
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