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Verona, più sicurezza al Pronto Soccorso di Borgo Trento: agenti in divisa e corsi di difesa

Dopo l’aggressione a operatori sanitari, misure rafforzate per tutelare il personale. Il questore Amato in visita alla struttura

Aggressioni nei Pronto Soccorso: allarme al Borgo Trento di Verona e richiesta di maggiore sicurezza

Ospedale Borgo Trento Verona

Agenti di polizia in divisa, dalle 8 alle 20, nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Borgo Trento. È questa una delle principali novità introdotte per garantire maggiore sicurezza al personale sanitario, dopo l’episodio di violenza avvenuto sabato scorso ai danni di due infermieri e un operatore socio-sanitario.

A confermare il provvedimento è stato il direttore generale dell’Aoui, Callisto Marco Bravi, che ieri ha accolto in visita il questore di Verona, Rosaria Amato, insieme alla direttrice sanitaria Matilde Carlucci, al responsabile del pronto soccorso Ciro Paolillo, al direttore del Suem 118 Adriano Valerio e alla caposala Elena Rizzi. L’incontro ha avuto l’obiettivo di rafforzare le strategie di prevenzione, che saranno ulteriormente ottimizzate attraverso un confronto con il prefetto Demetrio Martino.

Tra le misure già confermate figura l’organizzazione di corsi di difesa personale per il personale sanitario, oltre a nuove soluzioni tecnologiche in collaborazione con la Regione. Il Pronto Soccorso di Borgo Trento dispone già di un sistema di videosorveglianza, vigilanza privata notturna e supporto psicologico per i dipendenti, ma l’obiettivo è potenziare ulteriormente le tutele.

Parallelamente, l’ospedale sta valutando l’impiego di intelligenza artificiale e tecnologie avanzate per la prevenzione delle aggressioni, come suggerito dalla Regione Veneto e dal governatore Luca Zaia

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