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Economia e politica
06.11.2025 - 13:31
Garantire l’attrattività delle imprese, trattenere i giovani sul territorio e accompagnare il Veneto nelle tre grandi transizioni — digitale, ecologica e demografica —: sono i punti cardine del programma illustrato da Alberto Stefani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Veneto, durante il confronto organizzato da Confindustria a Mestre insieme al candidato del centrosinistra Giovanni Manildo.
Stefani ha rivendicato il progetto “Ecosistema 2530”, volto a creare una rete tra università, imprese e formazione tecnica. «Non tutti devono per forza laurearsi per affermarsi nella vita — ha sottolineato —. Anche chi esce dagli istituti tecnici o professionali contribuisce al progresso imprenditoriale del nostro territorio e deve essere riconosciuto come un giovane realizzato».
Sul fronte economico, Stefani ha respinto l’idea di un Veneto in difficoltà: «Non è una regione in crisi, è una regione che vuole guardare avanti e che sta vincendo sfide importanti in termini di competitività. Ma ha bisogno di sostegno per affrontare le transizioni che ci attendono».
Il candidato ha richiamato la necessità di “fare squadra” tra istituzioni e imprese per gestire i cambiamenti in corso.
Tra le priorità, Stefani ha posto il tema delle infrastrutture. «Abbiamo ribadito la necessità di lavorare alla holding autostradale del Nord Est, già sbloccata da un emendamento in Parlamento», ha spiegato, sottolineando l’importanza di un “piano logistico che metta in rete le principali infrastrutture del Veneto”.
Alla domanda sui sondaggi, che lo vedono in vantaggio, Stefani ha preferito glissare: «Non guardo i sondaggi, ascolto i veneti. Penso a proporre loro il miglior programma possibile: i numeri si vedranno il giorno del voto».
Stefani ha poi illustrato un progetto per incentivare le start-up innovative nei territori più periferici, come il Bellunese e il Polesine. «Lì dove mancano infrastrutture — ha spiegato — dobbiamo valorizzare la creazione di beni immateriali, trasformando una fragilità in un punto di forza».
L’obiettivo, secondo Stefani, è creare opportunità per i giovani e promuovere nuove forme di imprenditorialità legate al digitale e all’innovazione.
Altro tema centrale del confronto è stato quello della casa. «Entro il 2030 mancheranno in Veneto oltre 280 mila lavoratori qualificati — ha ricordato Stefani —. Per trattenerli serve un piano casa ambizioso, un social housing moderno, non l’edilizia popolare di quarant’anni fa».
Il candidato ha proposto abitazioni con affitti calmierati e prezzi accessibili, rivolte in particolare ai giovani, sfruttando le opportunità offerte dalla rigenerazione urbana e dal recupero delle aree dismesse.
Oltre a Stefani, anche il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo ha detto la sua:
A chiudere i commenti istituzionali, il presidente di Confindustria Verona Giuseppe Riello:
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