domenica, 28 Aprile 2024
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Allarme caldo, Landini “Occorre fermarsi”

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Ondata di caldo record colpisce 23 regioni italiane: allarme per la salute della popolazione

Le temperature elevate stanno mettendo in allarme 23 regioni italiane, secondo il bollettino meteo del Ministero della Salute. Mercoledì, ben 23 città, tra cui Roma, Napoli, Milano e Firenze, sono state contrassegnate con il bollino rosso, indicando una situazione di pericolo per la salute dovuto all’onda di calore. Queste condizioni climatiche estreme, caratterizzate da temperature superiori a 35° per più giorni consecutivi, alta umidità, forte irraggiamento solare e mancanza di ventilazione, possono rappresentare un rischio significativo per la popolazione.

Il Ministero della Salute sta monitorando attentamente la situazione e ha elaborato bollettini giornalieri con previsioni a 24, 48 e 72 ore per 27 città, al fine di comunicare i possibili effetti delle ondate di calore sulla salute. L’aumento delle temperature, oltre ad essere un disagio per molte persone, può provocare problemi come disidratazione, colpi di calore e insufficienza respiratoria, specialmente per i gruppi più vulnerabili come gli anziani e i bambini.

Allarme caldo e rischi sul lavoro, interviene il Sindacato

Landini, segretario generale della CGIL interviene di fronte alla folla
Landini, segretario generale della CGIL interviene di fronte alla folla

In risposta a questa emergenza, il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, ha sottolineato la necessità di adottare misure adeguate per garantire la sicurezza dei lavoratori. Secondo un decalogo dell’INAIL, l’istituto assicurativo contro gli infortuni sul lavoro, le temperature estreme che superano i 35° possono impedire lo svolgimento di determinate attività lavorative. Ciò potrebbe comportare la sospensione delle attività e l’attivazione della Cassa Integrazione Ordinaria per i lavoratori interessati.

Landini ha anche sottolineato che le cosiddette “temperature percepite“, che tengono conto di fattori come l’umidità e l’irraggiamento solare, possono essere superiori alla temperatura reale. Pertanto, anche se la temperatura registrata è inferiore a 35°, se le condizioni climatiche rendono le temperature percepite superiori a tale valore, i lavoratori potrebbero avere diritto al trattamento di integrazione salariale.

In un momento in cui il cambiamento climatico sta portando a eventi climatici estremi sempre più frequenti, è fondamentale adottare misure di prevenzione e protezione per proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza sul posto di lavoro. Le autorità competenti dovrebbero ascoltare i sindacati e le organizzazioni del settore, lavorando in sinergia per affrontare questa emergenza climatica e adottare politiche sostenibili per mitigare gli effetti negativi del caldo estremo sulla società. Quello a cui assistiamo, invece, è una progressiva scelta dei governi di prediligere gli interessi economici delle grandi aziende multinazionali consentendo di proseguire lo sfruttamento di risorse non rinnovabili.

Enrico Caccin

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