Schiavon, tra attesa e amarezza: sfuma il sogno di Parolin come Papa

Alle 18:07, quando la fumata bianca ha annunciato al mondo l’elezione del nuovo pontefice, Schiavon ha trattenuto il fiato. In molti, nel piccolo comune della Pedemontana veneta, sognavano che Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano e figura di spicco della Curia, potesse diventare Papa. Per i suoi compaesani è ancora semplicemente “Don Piero”, il ragazzo del paese salito ai vertici della Chiesa cattolica.

Ma l’annuncio, pronunciato dal cardinale Mamberti, ha smentito le attese: il 267esimo Papa è Robert Prevost, cardinale americano. La notizia è stata accolta con stupore e un velo di delusione da parte dei tanti che si erano radunati davanti alla chiesa parrocchiale di Sant’Isidoro, pronti a festeggiare un momento storico.

E se la delusione è palpabile, resta però la fierezza di appartenere alla stessa terra di uno dei cardinali più stimati al mondo. Per Schiavon, Parolin continuerà a essere una figura simbolica.

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