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Incidenti sul lavoro

Raddoppiano i morti sul lavoro in Veneto nei primi cinque mesi del 2025

La regione è in “zona arancione” per rischio infortunistico

Raddoppiano i morti sul lavoro in Veneto nei primi cinque mesi del 2025

Foto di repertorio

Il Veneto registra un allarmante aumento delle morti sul lavoro, con 38 decessi nei primi cinque mesi del 2025, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024. Quasi la metà delle vittime è rappresentata da lavoratori stranieri. La regione si conferma seconda in Italia, dopo la Lombardia, per numero assoluto di incidenti mortali, e rimane classificata in “zona arancione” dall’Osservatorio Vega, con un’incidenza di mortalità superiore alla media nazionale.

A guidare questa triste graduatoria sono le province di Padova e Vicenza, entrambe con 9 vittime, seguite da Venezia, Verona, Treviso e Rovigo. Vicenza, Rovigo e Venezia si collocano addirittura in “zona rossa”, ossia con un rischio infortunistico molto elevato, mentre Padova è in “zona arancione” e Verona in “zona gialla”. Solo Treviso e Belluno godono di livelli più bassi di rischio.

Secondo Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, “la situazione è critica, con morti in occasione di lavoro raddoppiate e un quadro che richiede interventi urgenti”. La maggioranza degli incidenti riguarda il settore manifatturiero, seguito da costruzioni, commercio, trasporti e sanità.

Le denunce di infortunio sono anch’esse in crescita, con Padova al primo posto per numero assoluto. Le statistiche evidenziano una maggiore incidenza tra gli uomini e un ruolo rilevante dei lavoratori stranieri, che rappresentano quasi la metà delle vittime. L’Osservatorio sottolinea l’importanza di una zonizzazione del rischio per orientare le politiche di prevenzione e migliorare la sicurezza sul lavoro nel territorio veneto.

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