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Il commento
22.07.2025 - 10:24
Borchia (Lega)
Dopo il tragico episodio di violenza avvenuto a Rovigo, dove un giovane di 23 anni ha perso la vita accoltellato durante una rissa tra bande straniere in pieno centro, arriva la dura presa di posizione di Paolo Borchia, vice segretario della Liga Veneta e capo delegazione al Parlamento europeo per la Lega.
«Ancora una vittima – dichiara Borchia – e ancora un episodio che certifica il fallimento di un sistema che per anni ha favorito un'accoglienza senza regole, alimentata da ideologie buoniste della sinistra. È sotto gli occhi di tutti: questo approccio ha generato insicurezza, degrado e paura tra i cittadini».
Borchia difende l’operato dell’esecutivo, sottolineando come il governo stia agendo con determinazione: «Dal decreto sicurezza, alle zone rosse, fino all'impiego dell’esercito nei contesti più problematici, le misure messe in campo vanno nella direzione giusta. Ma, mentre si lavora per ristabilire l’ordine, alcune frange ideologiche – anche nella magistratura – tentano di smantellare ogni tentativo di ripristino della legalità».
L’esponente leghista richiama quindi tutte le istituzioni a un’assunzione di responsabilità: «Non possiamo invocare la sicurezza e poi girarci dall’altra parte. Chi non rispetta le regole deve andarsene, senza scuse. Rovigo, come tutto il Veneto, chiede rispetto e azioni concrete, non slogan o alibi».
Infine, Borchia ribadisce la linea del partito: «La Lega continuerà a battersi in tutte le sedi per più controlli, più espulsioni, meno zone franche. È finito il tempo dell’impunità. I cittadini meritano sicurezza vera, non solo promesse scritte su un pezzo di carta».
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