Omicidio in piazza a Rovigo, si cerca l’assassino: vertice in Prefettura per fermare l’ondata di violenza

Riunione straordinaria con le forze dell’ordine e le comunità pakistana e tunisina

Stefano Gabbiano

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21.07.2025 - 09:40

Foto di repertorio

Una città sotto shock dopo l’ennesimo episodio di violenza. A pochi giorni dall’omicidio di Amine Gara, 23 anni, accoltellato a morte nel cuore di piazza Matteotti, si è svolto oggi un incontro urgente in Prefettura per affrontare l’escalation di aggressioni che sta agitando Rovigo.  La riunione, durata oltre tre ore, è stata presieduta dal prefetto Franca Tancredi. Presenti anche il questore, il vice sindaco Andrea Bimbatti, rappresentanti delle forze dell’ordine e i portavoce delle due comunità direttamente coinvolte nella tragedia, quella pakistana e quella tunisina.  Secondo le prime ricostruzioni, il giovane tunisino sarebbe stato colpito a morte con cocci di bottiglia da un gruppo di ragazzi di origine pakistana. Il suo amico, ferito gravemente nella stessa aggressione, è tuttora ricoverato in ospedale in condizioni critiche.  L’episodio è solo l’ultimo di una serie: quattro accoltellamenti tra giovanissimi, tutti avvenuti dalla fine di giugno, che stanno gettando un’ombra di inquietudine sulla città, soprattutto nel centro storico.  Al termine del vertice, le istituzioni hanno deciso di potenziare l’illuminazione pubblica e rafforzare la presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali, per aumentare il livello di sicurezza nei luoghi più frequentati dai giovani.

Una città sotto shock dopo l’ennesimo episodio di violenza. A pochi giorni dall’omicidio di Amine Gara, 23 anni, accoltellato a morte nel cuore di piazza Matteotti, si è svolto oggi un incontro urgente in Prefettura per affrontare l’escalation di aggressioni che sta agitando Rovigo.

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La riunione, durata oltre tre ore, è stata presieduta dal prefetto Franca Tancredi. Presenti anche il questore, il vice sindaco Andrea Bimbatti, rappresentanti delle forze dell’ordine e i portavoce delle due comunità direttamente coinvolte nella tragedia, quella pakistana e quella tunisina.

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Secondo le prime ricostruzioni, il giovane tunisino sarebbe stato colpito a morte con cocci di bottiglia da un gruppo di ragazzi di origine pakistana. Il suo amico, ferito gravemente nella stessa aggressione, è tuttora ricoverato in ospedale in condizioni critiche.

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L’episodio è solo l’ultimo di una serie: quattro accoltellamenti tra giovanissimi, tutti avvenuti dalla fine di giugno, che stanno gettando un’ombra di inquietudine sulla città, soprattutto nel centro storico.

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Al termine del vertice, le istituzioni hanno deciso di potenziare l’illuminazione pubblica e rafforzare la presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali, per aumentare il livello di sicurezza nei luoghi più frequentati dai giovani.