Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cucina

I tre dolci più buoni del Veneto: un viaggio nel gusto tra tradizione e identità

Dal pandoro al bussolà, fino al tiramisù

I tre dolci più buoni del Veneto: un viaggio nel gusto tra tradizione e identità

Foto di repertorio

Il Veneto è una terra di grandi tradizioni culinarie, e tra i suoi tesori più dolci ci sono tre specialità che uniscono secoli di storia, cultura popolare e sapienza artigianale. Dalle tavole natalizie alle pasticcerie di paese, questi dolci non sono solo golosità: rappresentano veri e propri simboli dell’identità veneta.

1. Pandoro di Verona: il re del Natale

Nato all’ombra dell’Arena, il Pandoro è il dolce natalizio per eccellenza. La sua forma a stella e la superficie dorata coperta di zucchero a velo lo rendono inconfondibile. Inventato nell’Ottocento a Verona, è il frutto di una lunga lievitazione e di una lavorazione meticolosa. Morbido, profumato, burroso: il pandoro è una poesia che si scioglie in bocca. Oggi è diffuso in tutta Italia, ma resta profondamente legato alle sue origini veronesi.

2. Bussolà di Burano: il sapore della laguna

Meno noto ma amatissimo dai veneti è il Bussolà (o Bussolà di Burano), un dolce dalla forma ad anello tipico dell’isola veneziana. È una pasta frolla ricca e profumata, fatta con pochi ingredienti: farina, burro, uova e zucchero. I pescatori lo portavano in mare perché si conservava a lungo, oggi è il dolce della memoria, da gustare passeggiando tra i canali colorati o da regalare nelle grandi occasioni.

3. Tiramisù: il dolce trevigiano che ha conquistato il mondo

Chiudiamo con il Tiramisù, forse il dolce italiano più famoso al mondo, che vanta origini a Treviso. Strati di savoiardi inzuppati nel caffè, crema al mascarpone e cacao: pochi ingredienti, ma un equilibrio perfetto. Nato tra gli anni ’60 e ’70, oggi è reinterpretato in mille versioni, ma la ricetta classica resta imbattibile. Il nome stesso – "tirami sù" – è una promessa di conforto e piacere.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione