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Cultura
03.09.2025 - 12:00
Villa Pisani, Stra
Le Ville Venete, circa quattromila tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono uno dei simboli più raffinati dell’eredità culturale italiana. Conosciute per la loro eleganza architettonica e i celebri progettisti che le firmarono — su tutti Andrea Palladio — nascondono al loro interno anche aneddoti curiosi, leggende e dettagli sorprendenti che pochi conoscono. Eccone tre che vi faranno guardare queste dimore storiche con occhi nuovi.
Non tutti sanno che Villa Da Porto Barbaran, a Montorso Vicentino, è legata alla nascita di una delle storie d’amore più famose al mondo: Romeo e Giulietta. Lo scrittore Luigi Da Porto, proprietario della villa nel XVI secolo, scrisse qui la prima versione della tragedia, molti anni prima che Shakespeare la rendesse celebre. Secondo alcuni storici, la vista sui due castelli di Montecchio Maggiore — “quello dei Capuleti” e “quello dei Montecchi” — avrebbe ispirato il dramma.
Alcune ville venete conservano ancora passaggi segreti e stanze “invisibili” ai visitatori. Non erano solo strumenti per fuggire in caso di pericolo, ma anche luoghi dedicati alla contemplazione o ad attività private. A Villa Pisani a Stra, ad esempio, esiste un celebre labirinto di siepi che cela un piccolo padiglione al centro, utilizzato un tempo per incontri riservati. Anche Villa Emo a Fanzolo di Vedelago cela stanze inaccessibili al pubblico, usate dai nobili per attività amministrative o di rappresentanza.
Nella monumentale Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (PD), una delle più grandi d’Europa, si racconta di presenze misteriose tra le sale affrescate. La leggenda narra di un giovane violinista morto tragicamente in villa durante un’esibizione, e da allora, in certe notti, si udirebbero ancora le note di un violino provenire dalle stanze vuote. Una storia che mescola folklore e fascino, alimentando l’aura enigmatica di queste dimore storiche.
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