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Curiosità
07.10.2025 - 15:54
L’autunno inizia a colorarsi nei toni del bosco e con lui arriva il momento perfetto per una delle passioni più radicate nel cuore dei veneti: la raccolta dei funghi. Ma attenzione, non tutte le zone sono uguali e, soprattutto, non tutte sono adatte a chi cerca porcini, finferli o altre prelibatezze del sottobosco. Ecco tre luoghi dove natura, biodiversità e tradizione si fondono per offrire esperienze autentiche (e gustose) agli amanti della micologia.
Conosciuto per i suoi pascoli e boschi infiniti, l’altopiano dei Sette Comuni è tra le aree più ricche di funghi della regione. Dai porcini ai gallinacci, dai finferli alle mazze di tamburo, il territorio di Asiago offre condizioni ideali per la crescita di numerose varietà. Le foreste di abeti e faggi che circondano i centri come Gallio, Roana e Enego sono perfette per passeggiate mattutine con cestino e coltellino alla mano. In zona è anche attivo un Consorzio per la regolamentazione della raccolta, che garantisce tutela del territorio e sostenibilità.
Ai confini tra le province di Treviso e Belluno, la foresta del Cansiglio è un vero paradiso per i fungaioli esperti e per i neofiti. Il clima umido e il suolo calcareo offrono habitat ideale a porcini e russule, ma anche a varietà più rare. Il Cansiglio è anche un’area a gestione controllata, con regole ben precise e aree delimitate per la raccolta, per garantire un equilibrio tra uomo e natura. Si consiglia di partire dal centro di Pian Cansiglio e di informarsi presso gli info point locali.
Meno note al grande pubblico rispetto ad altre località dolomitiche, le Vette Feltrine offrono scenari mozzafiato e una sorprendente ricchezza micologica. I boschi che circondano l’area di Feltre e Pedavena sono noti tra i cercatori più esperti per la presenza di boletus edulis (porcino vero), ma anche di leccini, chiodini e vesce. Essendo una zona montana, è importante affrontarla con abbigliamento adatto e attenzione alle condizioni meteo. Il rispetto delle normative locali è fondamentale, così come la raccolta moderata.
Informarsi sulle regole locali: ogni Comune può avere ordinanze diverse sulla raccolta (quantità massima giornaliera, necessità di permessi, divieti).
Utilizzare sempre un cestino in vimini (non sacchetti di plastica) per favorire la dispersione delle spore.
Raccogliere solo ciò che si conosce con certezza: in caso di dubbio, rivolgersi a un micologo.
Non danneggiare l’ambiente: rispettare il bosco è la prima regola del fungaiolo esperto.
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